A Messina Renzi ha il 61,7%: “Non è il secondo tempo, è una nuova pagina”

Quasi due milioni di votanti, Renzi si riprende il Pd.

Nonostante il calo di votanti rispetto alle primarie del 2013 (quando furono 2 milioni ed 800 mila), l’affluenza di due milioni di persone risulta superiore alle aspettative dei giorni scorsi, tenendo in considerazione anche il fatto che si decisa una data nel bel mezzo del ponte del 1 maggio.

Il 30 aprile consegna questa fotografia delle primarie: Renzi 71,1%, Andrea Orlando 21,1%, Michele Emiliano 7,8% , con una vittoria schiacciante dell’ex premier.

La Sicilia conferma il voto espresso nelle scorse settimane con le Convenzioni degli iscritti, e resta renziana anche se con percentuali più basse rispetto alle regioni del Nord. A far notizia è la chiusura del seggio a Gela e l’annullamento del voto in seguito alle proteste degli attivisti che hanno segnalato la presenza di un “seggio occulto”. I carabinieri sono dovuti intervenire perché il presidente del seggio ha, secondo le segnalazioni, aperto una nuova postazione non prevista.

In Sicilia i dati (non ancora ufficiali) fanno registrare una flessione rispetto a quelli emersi dalla fase delle Convenzioni riservate agli iscritti: Renzi 65%, Orlando 21%, Emiliano 14%.

“Un grande successo: le primarie del PD in Sicilia hanno visto la partecipazione di oltre 100 mila persone-commenta Fausto Raciti, segretario regionale – Un dato che smentisce le previsioni che hanno caratterizzato il dibattito sul paventato flop delle primarie. Il popolo del PD ha risposto, e si è riconosciuto nel passaggio identitario del partito, ovvero la partecipazione”.

A Messina e provincia si sono recati al voto 15.550 cittadini. Nel 2013 (quando l’area genovesiana era ancora nel partito) il dato finale dei partecipanti si era attestato a quota 16.044. Una differenza di 500 votanti che evidenzia come, nonostante il trasloco dei genovesiani in Forza Italia, nonostante quasi 4 anni di commissariamento e meno di un mese per rimettere in moto la macchina, il Pd di Messina è vivo ed i messinesi hanno dimostrato di voler partecipare.

I dati definitivi provinciali non ufficiali vedono Renzi (8.653- 56%) Orlando (2.86318.5%), Emiliano (3.93425.5%). In città, invece, le mozioni si sono attestate sui seguenti risultati: Orlando 27.9%, Emiliano 10.5%, Renzi 61.7%.

Renzi si riprende il Pd e lo fa con una percentuale che supera il 70% : “Abbiamo dato una prova straordinaria da parte di chi, in un giorno all’interno di un ponte ha dato tutto, anche se qualcuno lo ha preso in giro. Grazie ad Orlando ed Emiliano. Grazie a Orlando per la forza con cui ha insistito sul tema dell’unità. Grazie ai volontari e a chi si è impegnato. Questo non è un partito personale. Quando 2 milioni di persone vanno a votare e ci sono migliaia di circoli che si aprono, come si fa a dire che è un partito personale? E’ un partito fatto di persone non di fake o troll sui social, sono persone vere, reali, che hanno un rapporto con la gente, con il popolo del centro sinistra. L’alternativa al populismo è il popolo è il non aver paura della democrazia, delle primarie. Dobbiamo ricordare queste due parole, umiltà e responsabilità. Non dobbiamo accontentarci dell’elenco delle cose da fare che l’Europa ci dice. Vogliamo un’Europa che cambia, solidale. Oggi le primarie hanno chiuso un percorso fatto di tanto litigi ed oggi ha vinto il Pd orgoglioso delle leggi fatte, come quella del dopo di noi, la legge sull’autismo, la legge sulle unioni civili, il Jobs act. Oggi inizia una pagina nuova, non la rivincita ma una storia nuova, un foglio bianco. Non è il secondo tempo della partita, è una nuova partita. Questo risultato ci deve spingere a dire, andiamo casa per casa. Nel tempo di facebook andiamo per strada. Vogliamo fare una grande coalizione e vogliamo farla con la gente non con i partiti che a volte rappresentano solo sé stessi e neanche. La grande coalizione vogliamo farla con la gente, casa per casa, dobbiamo aprirci a tutte le forme di aggregazione con il mondo dell’associazionismo e delle realtà civiche. Dobbiamo fare l’Italia la Patria di non vuole più lamentarsi. Non vogliamo lasciare il Paese in mano a chi parla di complotti e di scie chimiche. Il Pd deve essere presente non solo sul web. I 6 mila circoli devono avere le porte spalancate. In questa fase c’è chi ci vuol far credere che la Politica è morta e le primarie non valgono niente noi dobbiamo essere in grado di lasciare agli altri il complottismo, il monopolio della paura, e guardare invece alla gente a chi ci crede. Il nostro compito è quello di lasciare ad altri la rassegnazione, noi guardiamo avanti”.

Il primo a rilasciare dichiarazioni tra gli sfidanti è stato il ministro Andrea Orlando: “In 45 giorni abbiamo costruito una rete ed una mobilitazione che sta tra un quinto ed un quarto degli elettori del centro-sinistra. Non era un risultato scontato e sono ottimista per la prospettiva politica. Adesso tutti al lavoro per far vincere il Pd, costruiremo un centro-sinistra ampio”. Sul fronte elezioni Orlando ha ribadito la necessità di fare in tempi brevi una nuova legge ed ha detto chiaramente di essere contrario ai capilista blindati “creano eletti di serie a e di serie b”.