Accorinti “demolisce” le ultime tre determine di Croce. E riporta lo “status quo”. Previsto dal commissario…

La prima settimana di Renato Accorinti a palazzo Zanca è servita ad ambientarsi, a scegliere la squadra, ad assegnare le deleghe e le stanze, a prendere confidenza cpn la macchina amministrativa. E a demolire gli ultimi provvedimenti del commissario straordinario Luigi Croce.
L’ultimo atto firmato dall’ex procuratore capo, infatti, era stata una determina commissariale, la 53, con cui ritirava in autotutela una sua stessa determina. Accorinti, invece, ritira il “ripensamento” del commissario, rendendo così effettiva l’originaria volontà di Croce espressa nella determina originaria. Cosa è successo?
L’ex commissario, il 10 giugno, aveva firmato la determina 49 di nomina del Responsabile unico del procedimento per “lavori e forniture di beni e servizi per l’espletamento di tutte le attività di polizia mortuaria, compresa la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti cimiteriali e speciali con la sola esclusione della pulizia e cura del verde”. Il 13 giugno, però, Croce la ritira in autotutela: Perché? “a seguito di ulteriore istruttoria, la stessa appare carente di motivazione”. E Accorinti cosa fa? Il neo sindaco, nel firmare la sua seconda determina (con la prima ha nominato la giunta) revoca tre precedenti determine (51, 52 e 53) di Croce. Una, la 52, riguardava avvicendamenti effettuati da Croce nel settore dirigenziale. La 53, invece, è il famigerato ritiro in autotutela. Perché Accorinti “demolisce” il ripensamento di Croce?
Il commissario, tra gli avvicendamenti dirigenziali, qualche giorno fa toglie a Domenico Manna l’incarico di dirigente ai cimiteri. Martedi scorso, dopo l’insediamento, il dirigente (al quale era stato affidato originariamente il ruolo di Rup da Croce, che se lo è rimangiato qualche giorno dopo) è a colloquio con Accorinti e con il vicesindaco Guido Signorino. Ai due, Manna presenta una dettagliata relazione, si legge nella determina di Accorinti, “dalla quale si rileva la necessità e l’urgenza, per evitare possibili gravi pregiudizi e danni all’ente, di revocare i precitati atti e consentire così di riprendere il procedimento di gara”. Non solo. Per riattivare le procedure, scrive aAccorinti, è necessario anche “non mantenere la distribuzione degli incarichi dirigenziali disposta con la modifica di cui alla suddetta determina commissariale 52”.
Risultato? Manna resta ai Cimiteri per via della cancellazione della rotazione dirigenziale, e la gara, che Croce aveva ritenuto “carente di motivazione”, dopo averne nominato il Rup, Accorinti ritiene invece di portarla avanti, esattamente come in un primo tempo aveva ritenuto lo stesso Croce, ripristinando lo “status quo” antecedente al 13 giugno, data in cui è iniziato il valzer di determine, ripensamenti e ritiri in autotutela.