Il neo commissario dell’Atm Alligo ai sindacati: il punto di partenza è il contratto di servizio

Primo faccia a faccia tra i sindacati ed il neo commissario dell’Atm Santi Alligo, che è anche l’attuale segretario generale del Comune. L’incontro, quasi casuale, si è svolto questa mattina nella sede di via La Farina dell’azienda trasporti, dove i sindacati, l’assessore alla mobilità Melino Capone ed il direttore generale Claudio Conte si erano dati appuntamento per discutere sul prolungamento sino a mezzanotte del servizio della tranvia, già attivo da una settimana e non particolarmente gradito ai rappresentanti dei lavoratori. Tuttavia, una volta seduti attorno ad un tavolo, le organizzazioni sindacali hanno “preteso” la partecipazione alla riunione del neo commissario, presente in sede, per conoscere il suo punto di vista sul futuro dell’azienda .

Alligo – raggiunto telefonicamente – ci dice di aver spiegato ai sindacati di essere ancora in una fase ricognitiva, in cui sta acquisendo tutta la documentazione necessaria per avere contezza e chiarezza sulla situazione economico-finanziaria dell’Atm. «Voglio capire – ha detto – se esistono i margini per il recupero aziendale». Nella sua testa, dunque, nessuna idea prestabilita né direttive da seguire: «lavorerò in sinergia con l’amministrazione, ma voglio portare il mio contributo. Il mio punto di partenza – afferma – sarà il contratto di servizio, strumento fondamentale per il reciproco riconoscimento delle prestazioni tra Comune e Atm».
La messa in liquidazione, proposta dal sindaco Giuseppe Buzzanca e la sua giunta attraverso apposita delibera è un percorso possibile ma non l’unico secondo Alligo, che lavorerà affinché l’Atm possa rinascere attraverso un piano di riorganizzazione e rilancio, non dimenticando «che è una delle aziende più importanti della città, nella quale sono impiegati 620 lavoratori».
L’incontro di stamattina ha preceduto di qualche giorno quello che si terrà a Palazzo Zanca venerdì 29 luglio, data in cui è stata convocata la riunione dei capigruppo “bis”, in cui oltre ai sindacati, a Capone e a Conte dovrebbero esserci anche, almeno secondo le buone abitudini dei “padroni di casa”, i consiglieri comunali, chiamati a breve a votare in aula i bilanci dell’Atm e la delibera sulla messa in liquidazione.

Intanto, sulla drammatica situazione del trasporto pubblico locale oggi è intervenuta la Uil.Troviamo sconcertante – dichiarano Costantino Amato, Segretario generale della CSP UIL Messina, e Silvio Lasagni, Segretario provinciale della UILTRASPORTI – che in piena estate decine e decine di anziani, che non hanno alcuna alternativa se non il mezzo pubblico per le loro esigenze di mobilità, siano costretti ogni giorno a fare i conti con un servizio praticamente inesistente. Siamo ormai sull’orlo della chiusura, gli autobus che circolano sono pochissimi, intere corse vengono quotidianamente sospese con il conseguente risultato del totale abbandono dei villaggi collinari, tanto della fascia jonica che tirrenica, quanto degli abitati costieri, verso i quali solo qualche hanno fa, le corse venivano potenziate in ragione della sempre crescente domanda del servizio estivo. Per questo riteniamo ormai non più rinviabile un intervento del Sindaco, sia nella qualità di primo cittadino a tutela della salute e del diritto di mobilità di tutti i messinesi, sia in qualità di Commissario per l’emergenza viabilità che non può limitasi ai soli interventi degli approdi di Tremestieri; Carica che gli consente di agire utilizzando strumenti più snelli e veloci per scongiurare situazioni estreme come quelle che nei prossimi giorni potrebbero verificarsi. Mentre, infatti – precisano Amato e Lasagni – la pazienza dei cittadini è sempre più ridotta a lumicino, i lavoratori ATM continuano ad operare in stato di grande precarietà, in attesa dello stipendio di giugno, della quattordicesima, e senza alcuna speranza per lo stipendio di luglio. Una situazione estrema che potrebbe, nonostante l’abnegazione e lo spirito di sacrificio dei lavoratori, sfociare in una nuova eclatante protesta». (Danila La Torre)