Lunghe code per ottenere gli sconti sulla Tares, la prima rata ha portato in cassa 12 milioni

Lunghe code, un po’ di caos, una discreta dose di confusione. Nel primo giorno utile per presentare le domande necessarie per provare ad accedere alle agevolazioni sulla Tares, non sono mancati quelli che erano stati gli ingredienti che avevano caratterizzato i giorni della consegna dei bollettini della tanto discussa tassa sui rifiuti. A cambiare è stato solo il dipartimento, dai Tributi di viale S. Martino la location si è spostata ai Servizi Sociali di palazzo Satellite, dove fino al 7 marzo sarà possibile presentare domanda. E qui è sorto il primo problema. Tanta gente si è infervorata perché l’ufficio dedicato alla Tares è stato sistemato negli spazi prima occupati dall’ufficio “Informazioni turistiche” di piazza della Repubblica, senza evidentemente indicazioni chiare. Un po’ di confusione si è inevitabilmente creata per i nuovi criteri adottati dall’amministrazione Accorinti appena quattro giorni fa, dopo aver parlato per settimane di quelli che sarebbero stati i requisiti individuati per beneficiare delle riduzioni.

A spiegare il perché di questo dietro front è stato l’assessore ai Servizi Sociali Nino Mantineo che ha chiarito che la scelta di ridurre i criteri di selezione è stata dettata soprattutto dall’esigenza di accorciare i tempi di lavoro della commissione che dovrà occuparsi di stilare alla fine una graduatoria. “Abbiamo optato per il reddito come unico parametro perché riteniamo possa fotografare al meglio la reale situazione economica dei messinesi. Quei parametri sociali non avrebbero aiutato nell’applicazione delle agevolazioni, anche se ci auguriamo di poter applicare un ulteriore slittamento alle ultime due rate” ha spiegato Mantineo.

L’esponente della giunta Accorinti non ha potuto però negare anche il fatto che probabilmente quelle riduzioni inizialmente previste entravano in contrasto con lo stesso regolamento Tares proposto dall’amministrazione e approvato in Consiglio comunale. “Ci siamo resi conto che alcuni requisiti erano già previsti nel regolamento, non solo agli articoli che parlano espressamente di agevolazioni e riduzioni, ma ad esempio anche nell’art. 16 che spiega come si determina il numero degli occupanti delle utenze domestiche e stabilisce che non vengono considerati ai fini del tributo: anziani collocati in case di riposo, familiare che lavora o vive fuori provincia per almeno 6 mesi l’anno, familiare o ospite con invalidità tra l’80 e il 100% con un reddito annuo inferiore agli 8 mila euro. Naturalmente con riferimento al 1 gennaio 2013”. Altro chiarimento che l’assessore ha voluto fare riguarda uno dei passaggi dell’art. 23, quello in cui si dice che “le istanze verranno autorizzate sulla base delle somme annualmente disponibili, nell’ordine di presentazione delle stesse”. Dunque conta anche l’ordine di presentazione delle domande? Il regolamento sembra dire di sì, Mantineo assicura però che non sarà in alcun modo preso in considerazione l’ordine di consegna delle istanze, dunque considerato che c’è tempo fino al 7 marzo meglio evitare inutili resse e lunghe code.

Intanto, mentre i messinesi si mettono in fila per gli sconti, arrivano le prime buone notizie per le casse del Comune. Fino ad oggi sono infatti entrati circa 12 milioni di euro grazie alla prima rata della Tares in scadenza al 24 gennaio scorso. Considerato che il totale che la Tares dovrà coprire ammonta a circa 44 milioni di euro, il dato è incoraggiante secondo il Dirigente del Dipartimento Tributi Romolo Dell’Acqua. I messinesi dunque, nonostante polemiche e chiacchiere, alla fine hanno pagato la Tares. Il dipartimento non ha ancora in mano i dati che riguardano il numero delle utenze che hanno pagato, ma secondo una stima sommaria del dirigente Dell’Acqua circa l’80% dei messinesi ha versato in tempo utile la prima rata della Tares.

Le polemiche però sono dure a morire e arriva un altro duro affondo da parte di Cittadinanzattiva e dal suo rappresentante Salvatore Vernaci. Il movimento chiede all’amministrazione di sospendere in autotela il piano economico finanziario del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi per l’anno 2013, e a rimodularlo in modo che contenga realmente e solamente le spese dovute e sostenute per la gestione dei rifiuti. “Non possono essere caricate sulla Tares, né costi di gestione per il servizio, sostenuti da tre Enti, caso unico in Italia: il Comune, Messinambiente S.p.A ed ATO ME3, né spese per servizi mai o insufficientemente effettuati in Città, nei Villaggi e nei Quartieri. CittadinanzAttiva è pronta anche ad intraprendere le vie giudiziarie, troppi i passaggi che ritiene illegittimi, uno su tutti il fatto che questa tassa non tiene in considerazione la capacità reddituale dei contribuenti così come vorrebbe l’art. 53 della Costituzione Italiana. Un punto che anche il comitato 12 gennaio aveva sollevato. “La Tares, così come applicata è anticostituzionale per iniquità e manifesta illegittimità” ammonisce CittadinanzAttiva.

Uno sfogo arriva invece dal consigliere del VI quartiere Mario Biancuzzo che scrive al Sindaco per segnalare i disagi a cui stanno andando incontro i tanti residenti dei villaggi che prima hanno dovuto fare interminabili file ai Tributi di viale S. Martino per avere chiarimenti sulle tante bollette sbagliate recapitate, e che adesso devono presentarsi a ripetere la stessa trafila a Palazzo Satellite. A proposito di questo però Mantineo ha assicurato che nei prossimi giorni sarà possibile trovare i moduli da compilare per presentare domanda anche presso le sedi delle sei Circoscrizioni. Vedremo cosa accadrà.

Francesca Stornante