Dal Prg al PiCo, il Piano Regolatore Condiviso. Parole d’ordine: ridurre e riusare

Dal 2007 al 2010, in Italia, sono stati costruiti circa 300mila appartamenti, dei quali circa 120mila sono rimasti invenduti. Nel 2010, su tutto il territorio nazionale, esistevano 5 milioni e 200mila case vuote e 20 milioni di metri quadrati di aree ferroviarie dismesse, di cui 9,5 milioni nei centri urbani. Sono i dati dell’indagine conoscitiva del mercato immobiliare redatta dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.

Non ci sono ancora dati esatti per ciò che concerne il Comune di Messina, ma dai numeri dell’Ufficio Statistica, ai quali verranno aggiunti nuovi studi, viene fuori un quadro non diverso rispetto a quello dell’intero territorio italiano: migliaia di case sfitte e, in generale, un consistente patrimonio inutilizzato.

Partirà da queste analisi il nuovo piano regolatore generale di Messina, le cui basi sono state esposte stamane in conferenza stampa dall’assessore all’Urbanistica, Sergio De Cola: “Abbiamo individuato alcune parole chiave – ha dichiarato -. Vogliamo ridurre il consumo di suolo, riusare l’esistente e le aree dismesse, riciclare edifici e complessi, cioè dare loro nuova vita, riutilizzando anche aree che hanno avuto altre destinazioni d’uso”.

E’ già pronto un cronoprogramma, che però sarà soggetto ad ulteriori approfondimenti. L’obiettivo è quello di presentare in Consiglio comunale il nuovo prg nel mese di novembre del 2015, praticamente fra due anni. Il piano precedente fu approvato nel 1998, ma firmato dalla Regione solo nel 2002. Stavolta ci sono buone probabilità che le lungaggini non si ripropongano poiché nel disegno di legge sulle città metropolitane, in discussione alla Regione, è previsto il passaggio di competenze per la pianificazione urbanistica. Una volta approvato dal Consiglio comunale, il prg sarebbe subito vigente.

L’amministrazione comunale si muoverà anche su un’altra strada, che dovrà avere effetti più a breve termine. Tra quattro mesi, infatti, è previsto che arrivi in Consiglio comunale una variante di salvaguardia, la delibera cosiddetta “Salva Colline”, approvata dal consesso precedente ma mai realizzata. Prevede lo spostamento della cubatura nelle aree ex Zir e Zis trasferite al Comune nel marzo di quest’anno ma per le quali una legge regionale prevede che si possa intervenire solo con manutenzioni ordinarie. De Cola ha chiesto alla Regione che siano consentite almeno la manutenzione straordinaria e i cambi di destinazione d’uso, nell’attesa dell’individuazione di nuove aree.

Come si è operato finora per la realizzazione del “Salva Colline”, lo ha spiegato l’ing. Raffaele Cucinotta, del dipartimento Pianificazione Urbanistica: “L’anno scorso, l’amministrazione ha commissionato all’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ndr) uno studio sulla propensione al dissesto del territorio, che è stato consegnato quest’anno. Sarà confrontato con il piano geologico previsto dalla variante generale al prg, che è datato perché risale ai primi anni ’90 ma rappresenta comunque uno fotografia del territorio. Verranno ridotti gli indici in tutte le aree con propensione al dissesto, a partire da colline e torrenti”.

Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, il nuovo Prg è un PiCo, nuovo acronimo coniato per indicare un Piano regolatore Condiviso: “Iniziamo – ha affermato l’assessore De Cola – con una richiesta rivolta a tutti i cittadini messinesi. Quella di fornire input, idee e proposte perché riteniamo che tutti possano dire cosa pensano o esporre esigenze non ancora percepite. I risultati della consultazione saranno esaminati per individuare i temi principali e concordare le linee generali, attivando dei tavoli di confronto aperti a tutti e in particolare ai rappresentanti delle categorie, che potranno anche proporre ipotesi progettuali. Ovviamente non tutto quello che sarà richiesto potrà essere recepito nel piano ma sarà sicuramente valutato con attenzione. Abbiamo previsto anche dei momenti formativi e di dibattito. Faremo una serie di iniziative nelle scuole e nei centri commerciali ed abbiamo già incontrato i presidenti delle circoscrizioni”.

De Cola prende a modello le idee di un noto urbanista italiano, Mosè Ricci, che propone di considerare l’urbanistica non più solo come un sistema di misure, ma come un mezzo per arrivare ad un sistema di valori tale da migliorare la qualità della vita e creare una nuova economia che non sia solo speculazione e consumo di suolo.

Terminata la prima fase di consultazione, andranno valutati i dati reali che fotografano la città. “Abbiamo avanzato una richiesta al ministero della Difesa – conclude De Cola – per avere alcune aree militari inattive, anche se l’unica realmente dismessa è l’area logistica di via Bonino. Stesse analisi andranno fatte anche per le aree ferroviarie non più utilizzate e per i beni già di proprietà comunale o regionale. Il Margherita, ad esempio, è ancora di proprietà della Regione, anche se ci è stato detto che forse ci verrà ceduto. Noi speriamo che questo avvenga presto anche se poi, per ristrutturare un complesso così grande, serviranno molti soldi. Abbiamo un’idea generale ma se dovessero arrivare molti suggerimenti in direzione opposta siamo pronti a valutarli”.

Chi desidera partecipare all'iniziativa per la condivisione del "Pico" dovrà inviare la propria proposta, entro il 9 febbraio prossimo, con indicazioni relative a nuovi spazi urbani; servizi ed attrezzature (strade, piazze, parchi o scuole); nuove costruzioni o interventi su quelle esistenti; la comprensione delle potenzialità del territorio; la conoscenza delle aspettative dei cittadini; o proporre anche un aggettivo da associare alla città o uno slogan che descriva lo spirito del piano. Le idee progettuali dovranno riguardare i temi dell'ambiente, verde pubblico e rifiuti; i luoghi pubblici di incontro, piazze, parchi e spazi gioco; la riqualificazione dei quartieri, la dotazione di servizi e il recupero di edifici; la mobilità urbana, accessibilità, parcheggi ed aree pedonali. Le proposte potranno essere consegnate, stampate su carta, direttamente alla circoscrizione di appartenenza; oppure inviate tramite posta elettronica all'indirizzo pico@comune.messina.it; oppure attraverso il sito http://www.google.it/int/it/earth/ creando un segnaposto localizzato nella zona di interesse, inserendo i propri dati e un commento nel campo ed infine inviandolo all'indirizzo pico@comune.messina.it.

(Marco Ipsale)