Prove generali per la differenziata, il 13 aprile via alla raccolta porta a porta per 5mila famiglie

“Dopo le parole passiamo ai fatti, il porta a porta da promessa a realtà. Messina parte con il piano di riorganizzazione dei servizi di raccolta dei rifiuti solidi urbani. La raccolta differenziata è un obbligo di legge che purtroppo vede Messina tra le ultima città in Italia quando altre realtà hanno superato l'80% di differenziata. E' ora di recuperare questo gap e finalmente siamo pronti a partire”. Esordisce così il liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci che lancia insieme all’amministrazione Accorinti un primo esperimento di raccolta porta a porta. Non si tratta ancora della grande operazione da 4 milioni di euro di cui si parla da mesi, quel progetto che ha ottenuto il sì della Regione e che adesso attende la burocrazia comunale e il reperimento delle risorse finanziarie che deve mettere sul piatto Palazzo Zanca. In attesa che però questo iter si sblocchi, considerato poi che ci vorranno altri mesi per espletare i bandi per l’affidamento dei servizi, Messinambiente ha deciso di iniziare comunque per sperimentare, in misura più piccola, cosa significa raccolta differenziata porta a porta. Saranno coinvolti circa 4.800 nuclei familiari per un totale di 12.000 abitanti, tutti concentrati nelle due estremità della città, precisamente nei territori della I (1.500 famiglie) e della VI Circoscrizione (3.370 famiglie). Si tratta di zone in cui già attualmente viene effettuato un servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta, la novità è che dal prossimo mese i residenti non dovranno più lasciare fuori i sacchetti pieni di immondizia di ogni tipo, ma rifiuti differenziati in base al calendario che Messinambiente fornirà a tutti. Ogni giorno verrà ritirato un materiale diverso, così come prevede il sistema della differenziata porta a porta, l’avvio è stato fissato tra un mese esatto.

E’ il primo passo di un percorso che Messinambiente vuole percorrere da qui ai prossimi mesi: “Abbiamo previsto 3 step per il superamento del cassonetto. Il primo dal 13 Aprile, quando oltre 10 mila abitanti vedranno l'attivazione della raccolta domiciliare quotidiana a domicilio, il secondo di ampliamento delle prime aree entro l'estate, per poi raggiungere altri 60 mila abitanti grazie al finanziamento regionale in cui attendiamo la tempistica definitiva da parte del Comune” spiega Ciacci che approfondisce anche i dettagli di questo progetto.

“La logica è quella che in gergo tecnico viene definitiva a macchia d'olio, ovvero partire dalle estremità territoriali per estendersi con progressiva continuità e allargando pian piano il territorio coinvolto dal nuovo sistema di raccolta. Saranno le prove generali per un servizio che nei prossimi anni dovrebbe coinvolgere tutta la città. Per questo nelle prossime settimane lavoreremo tantissimo sull'informazione alla cittadinanza, sia con assemblee pubbliche sia con materiale informativo consegnato direttamente casa per casa dai nostri operatori”. Infatti sono già state fissate per il 23 e 25 marzo due assemblee per illustrare il calendario e raccogliere suggerimenti da parte dei cittadini che diventeranno i protagonisti di questa piccola rivoluzione nel settore rifiuti.

Ciacci spiega anche che il costo di attivazione sarà quasi nullo poiché si tratta di zone in cui già in parte viene effettuata una raccolta domiciliare, ma di materiale generico e non correttamente separato. Dunque la sfida è educare i cittadini ad una domiciliare differenziata. In questa prima fase non saranno forniti particolari strumenti, per questo passaggio si dovrà attendere il secondo step che prevede l’attivazione di un finanziamento nazionale che permetterà di fornire kit di sacchi e bidoncini per tutte le tipologie di rifiuto da differenziare, oltre ai nuovi investimenti su informazione e mezzi aggiuntivi.

“I cittadini coinvolti in questa prima fase potranno essere i capofila di una rivoluzione che riguarderà tutta la città. Non stiamo facendo niente di eccezionale se non quanto la legge obbliga tutti i comuni e tutti i cittadini a fare, ovvero la corretta separazione dei propri scarti. Non farlo significa non rispettare le regole e non essere sensibili al futuro dei propri figli, purtroppo minacciato sempre più dalle emergenze ambientali” dice Ciacci che non ha più intenzione di far attendere la città.

“Partiamo con l'obiettivo di migliorare il servizio ed essere ricettivi alle proposte, alle critiche e ai suggerimenti che arriveranno dai cittadini coinvolti. Proprio per questo le assemblee pubbliche saranno programmate sia prima della partenza ma anche alcune settimane dopo per ascoltare le impressioni della cittadinanza”.

Questo mese servirà per mettere a punto i dettagli, incontrare e informare i cittadini che saranno direttamente coinvolti, valutare e accogliere proposte, formare il personale di Messinambiente che si occuperà di questo nuovo sistema che in realtà in passato era già stato attivato in alcune zone senza però produrre gli obiettivi a cui si punta oggi.

“Siamo la prima grande città siciliana a crederci e siamo sicuri che presto arriveranno anche i primi risultati positivi. Il recente gemellaggio con la città di Barletta, che con 100 mila abitanti ha superato il 70% di raccolta differenziata in pochi mesi, è un aiuto alla nostra azienda e un esempio virtuoso da seguire”.

Francesca Stornante