L’Ars boccia il tetto ai super-stipendi e dice sì ai lidi aperti tutto l’anno. “Siamo a mare…”

Solo in Sicilia può accadere che l’Ars boccia il tetto ai superstipendi dei dirigenti di Enti e partecipate e poi dà il “contentino” ai cittadini disponendo l’apertura dei lidi balneari tutto l’anno. Siamo davvero a mare.

Peraltro la stessa norma che prevede l’apertura dei lidi 365 giorni l’anno consente anche costruzioni a 150 metri dal mare….

Alla faccia della spending review e della rivoluzione in salsa siciliana i privilegi non si toccano, meno che mai per i nominati. Ecco che ieri l’Ars ha bocciato, grazie al Pd, l’articolo 72, che disponeva il tetto di 118 mila euro lordi per dirigenti di Enti e partecipate (quindi i nominati). Per i siciliani allo stremo già 118 mila euro lordi l’anno sono un miraggio, ma evidentemente i nostri deputati non la pensano affatto così. E su proposta del Pd Panepinto che ha chiesto il voto nominale per evitare imboscate l’articolo taglia privilegi è stato sonoramente bocciato lasciando immutata la soglia dei 240 mila annui in barba a qualsiasi logica di rigore.

In verità il Pd ha fatto di peggio. Poco prima infatti era passato, grazie al voto segreto, l’emendamento del M5S che tagliava i superstipendi a 79 mila e 200 euro l’anno. Il rischio era quindi che i superdirigenti dovessero davvero incassare quella cifra, così la maggioranza di Crocetta ha serrato le fila ed ha affondato l’intero articolo 72, comprensivo di emendamento grillino. Complimenti. I siciliani normali ringraziano.

“La bocciatura del tetto agli stipendi è la dimostrazione – afferma Cancelleri del M5S – che questo governo a trazione Pd, tutto vuole fare, tranne che vera spending review. Il nostro emendamento di certo non affamava nessuno. Ora il Pd spieghi ai siciliani che sono alle prese con costanti e sempre crescenti sacrifici questo intervento di pronto soccorso a favore della conservazione dei privilegi”.

La Finanziaria lacrime e sangue non fa piangere i ricchi e i nominati, ma anche dai banchi di Forza Italia si solleva la protesta: "Incredibile ma vero – dichiara Santi Formica- Il governo della rivoluzione ha bocciato una norma che aveva abbassato le spese della Regione" e il capogruppo azzurro Marco Falcone rincara la dose: “E’ un modo per mantenere intatte le clientele e la conservazione della casta. Confermare questi stipendi da nabbabbi rappresenta un atto di vera tracotanza. Bravo Crocetta, bravo il Pd, questa è la loro rivoluzione di arroganza e clientele".

Ma la beffa non è finita, perché per dare il “contentino” ai siciliani, visto che il turismo si fa col sole e col mare, ecco che in cambio dei superstipendi ai cittadini si lascia la possibilità di andare nei lidi balneari tutti l’anno, consentendo alle strutture di restare aperte al di à del periodo maggio-ottobre come avviene attualmente. Soddisfatto Crocetta, memore forse della foto scattata sulla spiaggia di Tusa a dicembre per replicare a Vecchioni “ assurdo che in una terra dove si può andare al mare tutto l'anno si potevano esercitare le attività nei lidi balneari solo per quattro mesi”. Il via libera però va di pari passo con una norma che consente la realizzazione di strutture entro i 150 metri dal mare e che ha visto la sollevazione anche dell’Udc Turano “ così si camuffano le costruzioni come esercizi balneari”.

Se si può andare al mare tutto l’anno la norma consente anche di poter costruire strutture abitative propedeutiche alle attività dei lidi là dove finora c’era il divieto, ovvero a un passo dalla riva (con concessioni di 4 anni). Protestano i 5Stelle : “così si fanno solo gli interessi delle casse regionali e di pochi imprenditori del settore. Basterà una semplice comunicazione per dichiarare che si tratta di una struttura necessaria allo svolgimento delle attività collaterali alla balneazione. Si tratta di una vera aggressione al territorio”.

Per Beppe Picciolo, capogruppo di Sicilia Futura, è una riforma a costo zero positiva: “una riforma storica che valorizza appieno le coste siciliane e consente di mantenere aperti tutto l’anno i lidi e le spiagge. Sono certo che il segmento del turismo ne avrà un beneficio enorme e sarà l’intera Sicilia a fruirne realizzando una vera destagionalizzazione. L’affidamento di nuove competenze ai Comuni in ordine alle gestione ed al controllo del demanio consentirà una
salvaguardia dei territori. Anche gli sport acquatici avranno un incremento notevole. Vela, canottaggio e surf saranno delle pratiche che renderanno più attrattiva la Sicilia”.

Legambiente si schiera contro: “Sanatoria edilizia, trivelle, inceneritori e adesso anche lo stupro delle coste. Ennesima vergogna di un Parlamento siciliano che, dopo avere toccato il fondo, ha iniziato a scavare. È davvero impressionante come l’Ars trovi la coesione quando si tratta di demolire l’ambiente. La norma modificata prevedeva strutture a servizio della fruizione del mare, con questo grimaldello sono state realizzate, pizzerie discoteche e pub sulle spiagge. Adesso ci chiediamo a servizio di quale fruizione del mare servono queste strutture anche d’inverno?”.

Insomma l’Ars lascia superstipendi ai dirigenti ma in compenso possiamo andare a mare tutto l’anno…. Di essere davvero “in alto mare” ce ne siamo accorti da un pezzo.

Rosaria Brancato