Erogazione idrica, restano i disagi in alcune zone. Zafarana contro Regione e Protezione Civile

I disagi sono all'ordine del giorno. Perfino oggi, che la situazione si è normalizzata in quasi tutta la città, restano alcune frange di territorio in cui non arriva l'acqua. E, a questo punto, siamo arrivati al quarto giorno consecutivo, una nuova mini crisi idrica che sta esasperando gli animi di chi già aveva sofferto la lunga emergenza di ottobre e novembre.

A soffrire, come al solito, è soprattutto la zona nord, in particolare quelle servite dal serbatoio Annunziata, dove i tecnici sono ancora al lavoro per un problema che dovrebbero risolvere in mattinata. Non dovrebbero registrarsi particolari problemi, invece, per i piani alti nelle altre zone.

Anche oggi arrivano segnalazioni al nostro numero Whatsapp, il 366 8726275, di cittadini arrabbiati anche perché affermano che all'Amam nessuno risponda per fornire spiegazioni. Riguardano, in particolare, via Olimpia, San Licandro e Tremonti.

Problemi anche a Cataratti, dove 120 famiglie, in 10 palazzine, sono rimaste senz'acqua. Il presidente della III circoscrizione, Lino Cucè, si è recato a palazzo Zanca per chiedere l'invio di autobotti in zona.

Tra l'altro, nonostante il problema a Forza d'Agrò sia stato risolto, resta la paura che possa verificarsi nuovamente. Per questo stamane i tecnici dell'Amam erano sul posto per studiare la realizzazione di una palificata a protezione della condotta.

“Se Messina deve a fare nuovamente i conti con i rubinetti a secco deve dire grazie alla Protezione Civile e alla Regione”. Per la deputata M5S all'Ars, Valentina Zafarana, il nuovo guasto alla condotta idrica ha paternità indiscusse.

“Da interlocuzioni con Amam – afferma – so che non riusciranno a provvedere alla rifunzionalizzazione completa dell'acquedotto se prima la Protezione civile non provvederà a compattare il fronte di frana. Dal 5 novembre, data dell'ordinanza di Protezione civile, ancora non si vede luce in fondo al tunnel, e il commissario, nonché direttore della Protezione civile regionale, Foti, temporeggia senza ragioni valide e senza avere ancora presentato alcun progetto”. “Non sono da meno – continua la deputata – le colpe della Regione. Non c'è stato nessun impegno concreto da parte dell'assessore Croce, che aveva promesso, urbi et orbi, nei giorni dell'intollerabile emergenza acqua, ben 1 milione e 34mila euro. I 20 giorni stabiliti dall'ordinanza di protezione civile per stanziare fondi regionali a decorrere dal 5 novembre sono scaduti da tempo. Non si scherza con il disagio di una città intera. L'assessore prenda una posizione chiara e dica se i soldi ci sono o no. Anche Accorinti – conclude Zafarana – deve battere i pugni nelle stanze romane, dove spesso si reca, se vuole difendere veramente la nostra città”.