Cronaca

Processo Sofime, assolti manager Termini e bancario Vigorita

Arriva la sentenza per l’inchiesta sulla cessione della FiMe, la società controllata SoFiMe e finita al centro del processo che ha visto imputati l’ex presidente dell’Amam Messina, Leonardo Termini, l’ex direttore generale della Banca Antonello Fabrizio Vigorita e l’ex commercialista della SoFiMe Giuseppe Damiani.

Il giudice monocratico li ha assolti tutti e tre perchè “il fatto non costituisce reato”. L’Accusa aveva chiesto l’assoluzione del solo Damiani e la condanna di Termini e Vigorita. Ma il giudice, dopo aver ascoltato anche i difensori, gli avvocati Giovanni Calamoneri, Fabio Repici e Tindaro Ignazzitto, ha deciso invece di far cadere le accuse.

Il processo nasceva dalla denuncia di Calogero Marco Bringheli, amministratore unico della FiMe, che ha raccontato alla Guardia di Finanza di essere stato convinto a cedere la società da Termini e dall’ex direttore di banca, attraverso un raggiro. L’uomo si era costituito parte civile, assistito dagli avvocati Giovanni Mannuccia e Lori Olivo.

Bringheli ha raccontato di essere stato convinto al prezzo irrisorio di mille euro a la FiMe, che aveva un debito di 566mila euro, di cui 250 proprio con Banca Antonello. Bringheli si era accollato il mutuo presso l’istituto di credito che allora aveva sede davanti al Duomo di Messina. In cambio – ha sostenuto – gli erano stati promessi posizioni di rilievo e altri compensi nella SoFiMe.