Emergenza rifiuti: la Magistratura apre un’inchiesta, fari puntati sugli uffici regionali

La gravissima emergenza rifiuti che sta travolgendo la città di Messina, e non solo, rischia di mettere in pericolo la salute pubblica dei cittadini. Accertare se vi siano o meno responsabilità, nel rimpallo di competenze tra Comune e Regione, è quello su cui adesso ha puntato i fari la Magistratura della città peloritana.

Il Procuratore Aggiunto Vincenzo Barbaro ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla questione per chiarire meglio le posizioni di Palazzo Zanca e di Palazzo d’Orleans. L’ipotesi di reato è quella di omissione di atti d’ufficio per la salvaguardia della salute pubblica dei cittadini.

Gli uomini della sezione della Polizia Giudiziaria sono andati direttamente negli uffici della Regione per acquisire atti e verificare quali iniziative siano state adottate a Palermo per far rientrare l’emergenza. Diretti dal Vice Questore Fabio Ettaro, gli uomini della Pg hanno preso diverso materiale su cui adesso si lavora senza sosta.

Una situazione, quella dei rifiuti, che ha letteralmente “devastato” la città di Messina dove le tonnellate di immondizia accumulate per strada, dopo il cosiddetto “decreto Crocetta”, erano arrivate a quota 400. L’ultima ordinanza firmata dal Presidente della Regione, nel piano straordinario di emergenza per il conferimento dei rifiuti urbani, confermava ancora il limite di 261,5 tonnellate al giorno anche se, giovedì scorso, Rosario Crocetta aveva fatto intendere che per Messina ci sarebbe stata una deroga per far rientrare l'emergenza. E così è stato. Da sabato, infatti, è scattato il cronoprogramma che prevede la possibilità di poter scaricare, per una settimana, 350 tonnellate rispetto alle 261,5 previste dal decreto, e far smaltire a Messinambiente quanto accumulato nell'ultimo mese. (Veronica Crocitti)