Una delibera gemella unirà Messina e Torino, la giunta preme l’acceleratore per Atm

Un prima trasferta palermitana per provare a riacquistare credibilità a Palermo, dimostrare che a Messina il passo è cambiato e che ci sono progetti da attuare e obiettivi da raggiungere. Questa mattina l’assessore Gaetano Cacciola e il nuovo Direttore generale dell’Atm Giovanni Foti si presenteranno all’assessorato regionale ai Trasporti per incontrare il Dirigente Infrastrutture Giovanni Arnone, con il quale già nei mesi scorsi Cacciola e il commissario dell’Atm Domenico Manna avevano riallacciato quel dialogo che negli anni precedenti si era totalmente interrotto. Adesso pesa ovviamente l’assenza del messinese Nino Bartolotta, che era stato il trait-d’union tra la Regione e l’amministrazione Accorinti, questo però non scoraggia l’esponente della giunta Accorinti. Con il nuovo percorso intrapreso per il rilancio trasporto messinese, l’arrivo di Giovanni Foti dalla GTT di Torino, la collaborazione con una delle aziende trasporti più solide ed efficienti del panorama nazionale, l’Atm può finalmente provare a guadagnare nuova fiducia. Indiscutibilmente GTT rappresenta quelle spalle larghe che l’Atm non ha e da qui vuole ripartire l’assessore Cacciola.

Intanto sono trascorse le prime due settimane di lavoro per il dg Foti. Due settimane che sono servite per studiare l’Atm, capire come e dove intervenire subito e in che ottica approntare la programmazione a lungo termine. In queste due settimane Foti ha portato a Messina alcuni tecnici GTT, un gruppo ha visionato la linea tranviaria, le macchine attualmente in servizio e soprattutto quelle ferme per quantificare i pezzi di ricambio indispensabili e che tipo di intervento sarà necessario per potenziare il tram. In giro all’interno di via La Farina anche tecnici che hanno messo la lente di ingrandimento sul parco bus e sull’officina dell’Atm, in vista dell’arrivo dei bus che GTT invierà a Messina nel giro di poche settimane. “Sono autobus diversi dai nostri e dunque dovremo essere nelle condizioni di saper intervenire su quei mezzi, GTT ci sta aiutando in questo senso” ha spiegato Cacciola che per evitare eventuali polemiche che potrebbero sorgere ci tiene a precisare che tutti i viaggi e le permanenze a Messina le sta pagando l’azienda torinese e che il Comune di Messina non sta sborsando un centesimo. I 15 bus, promessi nel giorno della presentazione del dg Foti, arriveranno in due tranche, si conta però di chiudere entro la fine di luglio e saranno in comodato d’uso ma ad un prezzo quasi simbolico. E per rispondere alle altre polemiche che alcuni consiglieri comunali avevano sollevato sulla legittimità della nomina di Foti, Cacciola puntualizza che Foti durante questo anno di contratto con l’Atm sarà in aspettativa con GTT. Ovviamente continuerà a seguire alcuni progetti avviati dall’azienda torinese, ma il suo lavoro sarà solo ed esclusivamente a Messina, dunque nessuna incompatibilità di incarichi.

Altro importante passaggio che si sta mettendo in atto è la definizione dei rapporti tra i Comuni di Messina e Torino e le rispettive aziende trasporti. L’assessore Cacciola è ormai in continua comunicazione con il collega torinese Claudio Lubatti e le due città metropolitane stanno valutando l’opportunità di ampliare la collaborazione al di là della questione legata al trasporto pubblico. “Sia noi che l’amministrazione guidata dal Sindaco Piero Fassino stiamo preparando una delibera di giunta gemella che sancirà l’accordo tra Atm e GTT. Questo provvedimento definirà tutti i dettagli di questa partnership e speriamo possa essere solo un primo passaggio formale tra i Comuni di Messina e Torino” continua l’assessore Cacciola. Certo, probabilmente sarebbe interessante capire cosa ne pensano i consiglieri comunali Pd di questo matrimonio, considerato che Torino è amministrata dal Pd ed è dunque un sindaco del Partito democratico ad aver avviato questa collaborazione con l’amministrazione Accorinti.

La carne sul fuoco è tanta, servirà solo tempo per iniziare ad incassare qualche primo risultato concreto che possa avere ricadute positive sulla città che attende con ansia di avere un trasporto pubblico degno di essere definito tale. Non bisogna però dimenticare l’aspetto legato allo stato giuridico dell’Atm, ferma da tempo in una sorta di limbo. Due anni fa era stato deciso di liquidare la società per rispondere all’obbligo della trasformazione in Spa, adesso però la legge è cambiata e nel frattempo non è stato fatto nulla. A fare un po’ di chiarezza è una relazione inviata in questi giorni alla Commissione consiliare Bilancio dal Dirigente alle partecipate Riccardo Pagano in cui si spiega che nessun percorso di liquidazione dell'Azienda Trasporti Messina è stato posto in essere, nonostante la delibera comunale votata lo scorso 14 febbraio 2012 durante l'amministrazione Buzzanca. Mancherebbero, o sarebbero stati nulli per mancanza dei quorum necessari, i successivi passaggi burocratici previsti dalla stessa delibera e dall'art 50 dello statuto dell'azienda speciale Atm . Condizione che, tra l’altro, verrebbe acclarata dal fatto che mai nessuno dei commissari che si sono succeduti in via La Farina dal 2012 ad oggi ha avuto compito di commissari liquidatori. Dovrà però essere l’amministrazione a chiarire una volta per tutte che intenzioni ha con l’Atm. L’ipotesi potrebbe essere di farla confluire nella Multiservizi promossa dal Direttore generale Antonio Le Donne, il percorso sarà però lungo, dunque servirà intanto rimettere tutti i pezzi del puzzle al loro posto. Lo sostiene anche il sindacato Orsa che spiega che "è necessario che l'amministrazione faccia definitivamente chiarezza su una vicenda, ereditata dall’amministrazione Buzzanca, che ha provocato nel corso degli ultimi anni l'assalto dei creditori allarmati dalla possibile liquidazione dell'azienda strozzandone ulteriormente ogni disponibilità finanziaria e di rilancio, dichiarando quale sia il percorso societario in tempi brevi che si vuole seguire mantenendo la natura interamente pubblica del servizio".

Francesca Stornante