Recupero aree degradate, Barrile: “Sono stati coinvolti i cittadini?”

Per aiutare davvero le zone della città più periferiche, quelle in cui le famiglie vivono in condizioni economiche disagiate e in contesti sociali problematici, bisogna conoscere da vicino le singole realtà e lavorare sulle reali esigenze di quelle comunità. Il primo passo quindi dev’essere il coinvolgimento dei cittadini per renderli partecipi di un percorso che non può vederli protagonisti asettici. E’ questo il nodo saliente che ha spinto la presidente del consiglio comunale Emilia Barrile a scrivere al sindaco Accorinti e all’assessore al risanamento Sebastiano Pino per capire come l’amministrazione comunale sta impostando il progetto Capacity.

«Oggi uno strumento tecnico, che appare innovativo ed efficace nella sua illuminata concezione – Progetto CAPACITY disegnato da Fondazione di Comunità – che intende muoversi sia su direttrici invertite rispetto obsoleti modelli di pianificazione territoriale che su un modello evoluto di welfare locale, rischia di essere depotenziato per un mancato coinvolgimento del territorio. Non è sufficiente, infatti, operare nel rendere esigibili i diritti costituzionali dei soggetti fragili, fra cui quello all’abitazione, ma bisogna muoversi all’interno di una comprensione profonda delle opportunità da costruire perchè queste siano realmente mirate allo sviluppo sociale» scrive la Barrile.

La presidente sottolinea come “l’invivibilità di alcune aree cittadine e le gravissime contingenti criticità economiche si coniugano negativamente evidenziando, sempre più, le sperequazioni sociali della nostra città ed il malessere endemico di molte, sempre più, famiglie messinesi. Il nodo problematico delle numerose sacche di degrado del territorio registra pochi atti gestionali di perfezionamento e nessuna adozione di misure correttive per ovviare alle condizioni d’invivibilità ed insalubrità subite da tanti nuclei familiari. A cadenza continua questa Presidenza ha richiesto, senza alcuna risposta, interventi efficaci a seguito di sopralluoghi e segnalazioni dei cittadini, sottolineando criticità e proponendo azioni mirate e concrete partendo dalla definizione dei criteri di scelta sottesi alle “Assegnazioni in deroga”, per un’effettiva protezione dei soggetti più deboli e svantaggiati, ad uno screening reale dell’effettivo bisogno di alloggi alla trasformazione dell’assegnazione provvisoria degli alloggi in assegnazione definitiva, ad uno snello reperimento sul mercato delle unità immobiliari necessarie ai necessari tavoli tecnici con gli attori istituzionali interessati dalla normativa vigente (L.R. n. 4/2202)”.

Inevitabile dunque accendere i reiflettori sul progetto Capacity: «Ci si chiede quanto e come gli abitanti dei rioni interessati (Fondo Saccà, Fondo Fucile, Camaro…) siano stati resi edotti rispetto le azioni del progetto. Ho potuto verificare, in uno specifico incontro richiesto dagli abitanti di tali zone tramite il Presidente della III Circoscrizione Cucè ed i Consiglieri Comunali Abbate e Vaccarino, che nessun passaggio correttamente partecipativo sia stato posto in essere dall’Amministrazione che non ha chiarito né il numero di baracche da smantellare né quali criteri di scelta verranno adottati per l’individuazione dei fruitori né, più in generale, le specifiche del progetto”.

La Barrile chiede, quindi, un dovuto e celere coinvolgimento dei cittadini interessati affinchè uno strumento alto di trasformazione e risanamento sociale e territoriale non venga depotenziato da un mancato ma necessario coinvolgimento del territorio.