Pilone nel Masterplan, Ialacqua e Pino d’accordo a metà: “Scelta non condivisa in giunta”

Qualche volta il silenzio dice più di mille parole. Soprattutto quando restare in silenzio diventa una scelta precisa per evitare di dover dire proprio tutto ciò che si vorrebbe. Probabilmente è ciò che è capitato in queste settimane ad alcuni assessori della giunta di Palazzo Zanca, a quelli con l’animo ancora vicino alla vera essenza accorintiana, riguardo alle tante polemiche esplose intorno alla decisione dell’amministrazione Accorinti di inserire il progetto di riqualificazione del Pilone nel Masterplan. Una scelta molto contestata, soprattutto fuori dal Palazzo, dove in tanti si sono chiesti se fosse opportuno che proprio il progetto redatto dallo studio De Cola e associati finisse tra i 12 che otterranno un finanziamento sostanzioso dal governo. Tra tutti si è levata forte la voce di Antonio Mazzeo, giornalista e ed ex compagno dell’Accorinti dei 40 anni di lotte e battaglie, che ha sollevato il tema del “conflitto d’interessi” e comunque dell’opportunità che uno dei maggiori progettisti della storia urbanistica peloritana continui a fare da assessore all’urbanistica della stessa città diventa preponderante. «Non fosse altro -ha scritto Mazzeo- per la portata di alcuni progetti e di alcune opere progettate e realizzate, sicuramente assai discutibili dal punto di vista della compatibilità paesaggistica e ambientale (e per questo in passato osteggiate dagli ambientalisti e da gruppi politici e associazioni che hanno dato vita al progetto elettorale di Renato Sindaco)».

Così, provando a guardare dentro il Palazzo, il pensiero corre veloce agli assessori Daniele Ialacqua e Sebastiano Pino. Ancora oggi pronti a scendere in piazza per difendere le proprie idee, com’è accaduto la scorsa settimana con la manifestazione “Mare negato”, Ialacqua e Pino sono indiscutibilmente i più vicini a quegli ideali che avrebbero dovuto animare tutta l’azione politica e amministrativa dell’esperienza accorintiana. Di fronte al Masterplan però sono sembrati tutti d’accordo. Di fronte a quel progetto di riqualificazione del Pilone di Capo Peloro la linea dell’amministrazione Accorinti è sembrata unitaria. Così siamo andati a chiedere direttamente ai due assessori cosa ne pensassero di riqualificare il Pilone con un progetto che di fatto risale all’era Buzzanca, fortemente voluto dall’ex assessore Gianfranco Scoglio, ma che porta il nome, anzi il cognome, di un loro collega di giunta.

L’assessore Ialacqua mette l’accento soprattutto su un passaggio: “Fino ad ora non ho mai detto di essere favorevole, così come non ho espresso contrarietà a questa scelta. Vorrei però far notare che la decisione di quali progetti inserire nel Masterplan non è passata da nessun atto della giunta. Non ci sono stati una delibera o un atto di indirizzo che ci hanno consentito di mettere nero su bianco i nostri pareri, quindi il fatto che io non mi sia espresso non vuol dire necessariamente che io abbia cambiato idea sul Pilone e sul modello di riqualificazione che immagino per quell’area” ha spiegato l’assessore che qualche tempo fa decise di spegnere le luci del Pilone per non disturbare le rotte degli uccelli in transito sullo Stretto. Ialacqua aggiunge poi che comunque il progetto inserito nel Masterplan non è quello originario e che non dovrebbe dunque avere un impatto devastante sulla zona, ma limitarsi solo a interventi che daranno un nuovo volto al basamento dell’ex traliccio Enel. Spiegazione che suona però quasi come un tentativo di consolazione per chi per tutta la vita ha considerato il Pilone come un simbolo di lotta e di salvaguardia del territorio.

Anche per l’assessore Pino la nota positiva di questa scelta risiede nel fatto che si tratta di un progetto rivisitato: “In ogni caso la struttura necessita di interventi di manutenzione urgenti che avevamo quantificato in almeno 200 mila euro da spendere al più presto per evitare cedimenti o situazioni di pericolo viste le condizioni ormai vetuste del Pilone. Con questo progetto si potrà migliorare l’opera senza deturpare la zona” ha spiegato Pino.

Entrambi gli assessori però hanno tentennato alla domanda sull’opportunità politica di inserire in una programmazione così importante un progetto che rimanda ad un assessore della stessa giunta che ha deciso cosa doveva andare dentro e cosa lasciare fuori. Lo stesso Ialacqua non nega che se fosse stato un suo progetto ci avrebbe pensato su due volte prima di procedere in questa direzione. Ed è in casi come questo che il silenzio vale più di mille parole.

Francesca Stornante