Ponte sullo Stretto: l’iter va avanti nonostante lo stop del Governo

“Oggi verranno pubblicati, come nel settembre 2011, da parte di Eurolink e Stretto di Messina, i nuovi avvisi per lo Studio di Impatto Ambientale ed Espropri, conseguenti allo studio alternativo di nuovi siti di deposito dei materiali da scavo, richiesto dalla commissione di Valutazione dell’Impatto Ambientale e dalla Regione Siciliana nell’ambito dell’istruttoria sul progetto definitivo ancora in corso. I cittadini interessati dal nuovo piano di espropri integrativo potranno esaminare gli elaborati di progetto e presentare osservazioni entro 60 giorni. Gli uffici Eurolink di Messina, ai quali si accede dall’ingresso della Facoltà di Ingegneria, saranno aperti al pubblico ogni settimana dal lunedì al mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16 fino al 16 settembre”.
E’ il testo di una nota di Eurolink e Stretto di Messina riguardante il progetto per il Ponte sullo Stretto. Ma l’iter non era fermo? Lo scorso 19 giugno, il ministro allo Sviluppo Economico, Corrado Passera, aveva dichiarato: “Il Ponte sullo Stretto non è una priorità”. Il discorso sembrava chiuso, almeno per il momento. Eurolink e Stretto di Messina, invece, vanno avanti per la loro strada e presentano la documentazione integrativa richiesta dal Ministero dell’Ambiente il 16 marzo.
“La nostra società ha un contratto che intende rispettare – dichiara il rappresentante di Eurolink, Giovanni Parisi – oltre alle dichiarazioni non c’è nulla di ufficiale, l’iter progettuale va avanti”.
“Il piano d’impiego del materiale di scavo – continua Parisi – prevedeva nel progetto definitivo abbancamenti a chilometri zero in prossimità degli imbocchi delle gallerie. Questo programma non è stato condiviso dalla Regione Sicilia, che ha imposto che il materiale venga riutilizzato sia per il ripascimento sia per la riqualifica di cave dismesse o in via di esaurimento. La commissione per la Valutazione dell’Impatto Ambientale ha accolto la modifica e ha chiesto di elaborare un’alternativa al piano d’impiego dei materiali. Quest’alternativa deve ora riaffrontare lo stesso iter e prevede l’acquisizione di nuove aree da espropriare. Il progetto definitivo è stato approvato dalla Stretto di Messina nel 2011. Queste modifiche sono necessarie per l’approvazione del progetto da parte del Cipe, che deve acquisire la Valutazione d’Impatto Ambientale”.
Il Ministero chiedeva atti integrativi concernenti: “alternative proposte per il piano dei siti di deposito provvisorio e definitivo in materia di scavo e discarica sia sul lato Sicilia che sul lato Calabria, relativa cantierizzazione e analisi ambientale; impiego alternativo dei materiali di scavo in interventi di rinascimento costiero e relativa cantierizzazione; aggiornamento della Valutazione di incidenza relativi a ciascun sito natura 2000 ed in particolare quello riferito alla Zona a Protezione Speciale della direttiva 79/409/CEE”.
“Gli elaborati progettuali – prosegue Eurolink – relativi agli atti integrativi richiesti ed afferenti l’aggiornamento dello Studio d’Impatto Ambientale, dello Studio d’incidenza sui Siti d’Interesse Comunitario e sulle Zone a Protezione Speciale, con la sintesi non tecnica del progetto, sono stati depositati, per pubblica consultazione, presso i dipartimenti Ambiente delle Regioni Sicilia e Calabria e presso i ministeri per l’Ambiente e per i Beni Culturali”.
Gli atti integrativi sviluppati nell’ambito del progetto definitivo interessano i Comuni di Messina, Milazzo, Monforte San Giorgio, Rometta, Saponara, Spadafora, Torregrotta, Valdina, Venetico e Villafranca Tirrena sul versante siculo; Gizzeria (Cz), Curinga (Vv), Limbadi (Vv), Nicotera (Vv), Pizzo (Vv), Campo Calabro, Montebello Jonico, Seminara, Terranova Sappo Minulio, Varapodio e Villa San Giovanni sul versante calabro.
Gli immobili interessati dalle opere, invece, sono tutti ricadenti nei Comuni di Messina, Torregrotta, Venetico, Valdina, Saponara e Villafranca Tirrena, sul versante siculo; Villa San Giovanni, Campo Calabro, Limbadi, Nicotera, Seminara, Terranova Sappo Minulio e Varapodio. (Ma. Ip.)