Waterfront, Rada S. Francesco e tram: Felice Calabrò inizia a dire “ora basta”

Doveva essere la prima conferenza stampa itinerante del candidato sindaco del centro-sinistra Felice Calabrò che aveva scelto Largo Minutoli per iniziare a presentare il suo programma elettorale. Una scelta non casuale. Da un lato c’è la cortina del Porto e ci sono croceristi che sbarcano a Messina, dall’altro c’è il Palazzo, quello che Felice Calabrò vuole guidare per cambiare questa città. La pioggia di questa mattina ha costretto però a spostarsi nella sede del comitato ma il punto di partenza è chiaro: Ora basta! E oggi Felice Calabrò dice basta ai tir che invadono da sempre la città, ad un waterfront che non esiste, dice basta al tram che ha trasformato la cartolina della città in un foglio in bianco e nero. Calabrò inizia da qui e su waterfront, Rada San Francesco, tram ha le idee molto chiare. “Siamo stanchi di non poter più godere della vista del nostro mare, di non avere un lungomare dove passeggiare, correre, portare i nostri bambini, trascorrere un pomeriggio di serenità. Siamo stanchi di vedere ogni volta che attracca una nave da crociera i turisti vagare come palline in un flipper e rischiare d’inciampare in un sacco di spazzatura piuttosto che in un cassonetto stracolmo. Quando arrivano, se riescono ad attraversare la cortina del porto restando incolumi senza finire sotto un’auto o il tram, non sanno dove andare perché nessuno gli ha mai indicato un itinerario, un luogo da scoprire, un percorso da fare. Sbarcano e la prima immagine che vedono è una lunghissima gabbia, la cortina del tram, una lunga fila di saracinesche chiuse e sui marciapiedi cassonetti stracolmi”. Felice Calabrò vuole cambiare la cartolina di Messina. Nel suo programma c’è di spostare il tram dall’affaccio a mare, ricorda che l’alternativa era stata già trovata nel 1994, il tram deve passare da via Garibaldi. Un’operazione non da poco, per sostenerla si cercherà di intercettare i fondi europei “dovremo essere bravi a proporre progetti cantierabili. Dobbiamo liberare questo lungo tratto dal tram che ostruisce la vista, impedisce il transito, ha messo in ginocchio l’economia della zona. Dobbiamo avere il coraggio di pensare la viabilità della zona in modo diverso”.

E a proposito di viabilità l’attenzione si concentra sulla Via del Mare. Grazie all’impegno della Regione e dell’Assessore Bartolotta tra pochi giorni si firmerà un accordo tra Rfi, Autorità Portuale, Comune e Regione per la riqualificazione della via Don Blasco. Un’occasione che la città non può lasciarsi sfuggire.

Nel suo piano di viabilità c’è anche la strada di mezzacosta, un collegamento che esiste già e che parte da Altolia fino a giungere al viale Boccetta. “Abbiamo già verificato come e dove si deve intervenire, può essere la soluzione per garantire un percorso alternativo che decongestioni il traffico cittadino”.

Il candidato del centro sinistra non dimentica naturalmente la Rada San Francesco e il suo “ora basta” si fa ancora più deciso. “Dobbiamo liberare subito la Rada e progettare quel lungomare che sarà il più bello d’Italia. Via i tir dal centro città”. Nel progetto di Calabrò si dovrà lavorare sin da subito al completamento di Tremestieri. “E’ quella l’unica strada percorribile. Non ce ne sono altre perché noi non vogliamo spostare il problema di un paio di chilometri, vogliamo risolverlo definitivamente. Nel frattempo la nostra logica deve essere: tolleranza zero. I tir devono rispettare le regole. Non possono esserci alibi né scorciatoie per nessuno. Devono essere garantiti controlli e applicazione delle regole”. Per fare tutto questo Felice Calabrò pensa a ciò che è mancato in questi anni a Palazzo Zanca: una vera cabina di regia. “Gli assessorati dovranno parlarsi tra loro, lavorare in sinergia e fare sistema con l’esterno, con quella parte di città che deve tornare ad essere protagonista attraverso una rete di collaborazione che unisca amministrazione e pubblici servizi”. (Francesca Stornante)