Politica

Prolungamento pista ciclabile a S. Agata. C’è chi dice sì

L’annuncio dell’aggiudicazione dei lavori per l’estensione della pista ciclabile a Sant’Agata non ha mancato di sollevare polemiche e proteste, al punto da indurre consigliere della VI Municipalità Massimo Costanzo, a chiedere al Comune di sospendere il progetto in autotutela.

Non tutti sono contrari

C’è chi, invece, guarda al progetto come ad un passo in avanti. “L’estensione della pista – afferma Giuseppe Saija, esperto in mobilità ciclabile e animatore del gruppo Facebook Messina Ciclabile – mi sembra un intervento logico, che va nella direzione di rafforzare la rete ciclabile cittadina, ancora troppo frammentata. L’infrastruttura è importante soprattutto perché dovrebbe assicurare il collegamento con l’innesto del Papardo, che è uno snodo fondamentale per raggiungere ospedale e università.

La pista ciclabile fluidifica il traffico

Inoltre, fin dove c’è l’attuale ciclabile, anche il traffico veicolare sulla sede stradale è in qualche modo canalizzato e scorre, sebbene non velocissimo. Quando si interrompe la ciclabile, il traffico diventa molto più caotico. Per esperienza personale posso affermare che, percorrendo quel tratto in bici, diverse volte mi sono trovato ad andare più veloce delle auto, ma ovviamente in situazione di scarsa sicurezza”.

Il progetto prevede l’eliminazione di 65 parcheggi, un dato che allarma residenti e commercianti. “Le preoccupazioni espresse non vanno ignorate – continua Saija – e penso che l’amministrazione debba rendersi disponibile al dialogo con i residenti.

Il punto da cui proseguirà la pista ciclabile a S.Agata

Favorire le alternative alle auto private

Tuttavia la direzione, complessivamente, dev’essere quella di ridurre il traffico privato, rafforzare il trasporto pubblico e dare ai cittadini la possibilità di scegliere la loro forma di mobilità, praticandola in sicurezza. Non intervenire in quella zona sarebbe un’occasione mancata per recuperare spazi urbani per le persone e la socialità”.

L’uso della bici cresce anche a Messina

In assenza di strumenti, come i “contabici”, presenti in molte città europee, per calcolare con esattezza il numero di spostamenti in bici, a Messina ci si affida alle impressioni degli utenti. “Faccio regolarmente Boccetta-Papardo in bici – dice Giancarlo Rinaldo – professore Unime al polo scientifico. Nell’ultimo anno ho potuto osservare un netto aumento di gente in bici, anche al netto degli spostamenti estivi verso le spiagge della zona nord. Congestione del traffico e anche le opportunità date dalle bici a pedalata assistita stanno spingendo molte persone a cercare alternative all’auto. E poi – aggiunge – dobbiamo smetterla di pensare che si vada in bici solo per farsi la passeggiatina domenicale. In tanti vanno al lavoro o a scuola in bici in tutta Europa, non vedo perché non dovrebbe essere possibile anche da noi”.

Contenere l’invadenza delle auto

A Messina ci sono circa 600 auto ogni mille abitanti, un dato simile a quello di molte altre città del sud. C’è, invece, uno scarto di oltre 10 punti percentuali con la situazione di Milano e Genova, che si attestano su rapporti di circa il 50% (cioè 500 auto ogni mille abitanti). “La diminuzione degli spazi per le auto in città è un fenomeno che stiamo osservando a livello mondiale – aggiunge Saija – è un trend determinato da svariati fattori, come le politiche di lotta al cambiamento climatico, o anche progetti di riqualificazione urbana, che mettono le persone al centro dell’ambiente condiviso e non le auto. Da questo punto di vista, penso che a Messina si presentino opportunità importanti, ma servono visione e coraggio nelle scelte politiche”.