Cacciola attacca Gioveni: “Nessuno ricorda più cosa accadeva in passato? Lo faccio io”

Sono amareggiato che persino quando si vuol dare spazio ai meriti, quando si vuol premiare chi ha dimostrato di impegnarsi nel proprio lavoro, chi ha contribuito a migliorare il servizio ai cittadini, anche in questi casi vengano fuori dubbi”.

Sono le parole dell’assessore Gaetano Cacciola che ha deciso di rispondere all’attacco sferrato ieri dal consigliere comunale Libero Gioveni che in un’interrogazione chiedeva chiarimenti su singolari promozioni “natalizie” all’interno dell’Atm (vedi articolo correlato). Nel mirino del consigliere Udc naturalmente l’assessore Cacciola e il Direttore dell’azienda di via La Farina Giovanni Foti che, secondo quanto messo nero su bianco da Gioveni, avrebbe promosso altri 6 dipendenti dell'azienda trasporti attribuendo loro l'aumento dei parametri stipendiali con l'ordine di servizio n. 130 del 18 dicembre 2014. Con questo modus operandi secondo Gioveni si sono riesumate vecchie logiche del passato e solite prassi che nel tempo hanno contribuito a ridurre l’azienda allo stato in cui oggi l’hanno ereditata i nuovi amministratori, ed è proprio questo che ha fatto sobbalzare l’assessore Cacciola che scende in campo a difesa delle scelte dell’attuale manager Foti e della politica aziendale messa in atto da questo nuovo corso per cambiare il volto dell’Atm.

L’assessore alla Mobilità non accetta che qualche consigliere debba vederci chiaro e definisca “astrusi" questi provvedimenti, paragonandoli ai procedimenti del passato e non risparmia toni duri contro il consigliere Udc.

Mi meraviglio di più perché queste perplessità vengano dal consigliere Gioveni, sempre attento ad evidenziare problemi reali, ma alquanto distratto nel non ricordare come venivano attribuite le promozioni negli anni scorsi. Ebbene, lo ricordo giusto per cronaca: chi si voleva favorire (non premiare) per qualsivoglia motivo, veniva spesso assegnato a compiti superiori, anche senza averne i dovuti requisiti. Successivamente non gli veniva aumentato il relativo parametro da parte dei vertici dell'azienda, i quali non si prendevano alcuna responsabilità, ma lo mettevano nelle condizioni per cui, con un semplice ricorso al giudice, il parametro venisse dato su un piatto d'argento. Perché allora, quando il sistema era questo, nessun consigliere ha voluto vederci chiaro?”.

Cacciola non le manda a dire e rievoca proprio i meccanismi di ieri per difendere la legittimità delle promozioni firmate dal direttore Foti nei confronti di 6 dipendenti che si sono visti formalmente riconoscere un parametro superiore. Promozioni motivate nell’ordine di servizio da esigenze di buchi in organico e per una migliore distribuzione delle responsabilità e dunque dei servizi di competenza di questi 6 lavoratori.

L’assessore passa addirittura al contrattacco e non risparmia neanche la provocazione nei confronti di Gioveni che, nella sua interrogazione, ha ricordato altri 5 dipendenti Atm vincitori di un concorso interno per 9 addetti alla Centrale Operativa della Tranvia che, pur essendo stati formati e avendo svolto la loro nuova mansione, non hanno ancora avuto riconosciuto il nuovo parametro "193" come previsto nel bando. “Forse sono quegli stessi lavoratori, inseriti in quel perverso meccanismo che oggi rivendicano, a tirare la giacca a Gioveni ed altri consiglieri, ma non bisogna cadere in questi tranelli, altrimenti non riusciremo a cambiare nulla” dice Cacciola che dunque interpreta la presa di posizione dell’esponente Udc come una forzatura inutile e un attacco sterile all’operato del manager Atm.

Uno scontro a distanza senza esclusione di colpi che alla fine però regala una certezza: i riflettori sull’Atm restano sempre accesi, l’attenzione è altissima e solo i risultati potranno dire se in via La Farina vigono ancora le regole del passato o se l’aria sta davvero cambiando.

F.St.