All’Atm utenze fisse e schede sim in “abbondanza”. L’azienda corre ai ripari

«Una telefonata allunga la vita» recitava un vecchio spot di una nota compagnia telefonica, ma allunga anche la bolletta devono avere constatato all’Atm, dove un’indagine interna ha portato alla luce l’esistenza di un numero aggiuntivo e spropositato di sim attive, utenze fisse e sim dati. Tutte ovviamente a carico dall’azienda.

Da una “informativa” del responsabile unico del procedimento Rocco Centorrino – risalente ad agosto scorso e destinata al commissario straordinario Domenico Manna, al direttore generale facente funzioni Ferdinando Garufi e al Responsabile Ragioneria e Contabilità Generale Domenico Guerrera – è venuto infatti fuori che all’Atm esistevano sino a maggio del 2013 ben 722 sim attive, 423 utenze fisse e 29 sim dati. «Cosa che naturalmente era inammissibile» scrive senza mezzi termini nel documento il geometra Centorrino, il quale -con l’avallo del direttore generale – è andato a fondo alla questione, avviando un censimento di tutte le utenze reali ed arrivando al seguente risultato: all’Atm, le sim reali accertate sono 296, le utenze fisse126 e le sim dati 29.

Ma a chi appartenevano le schede telefoniche e le utenze fisse che pagava ingiustamente Babbo natale Atm? Nulla viene detto a proposito nella nota di Centorrino, che spiega tuttavia di aver avviato- in accordo con i vertici aziendali – la procedura di disconoscimento di tutte le utenze che non avevano un riscontro reale, richiedendo contestualmente al gestore telefonico la rivisitazione di tutti i contratti precedentemente sottoscritti.

«A seguito del disconoscimento di circa 426 sim e 297 utenze fisse – si legge testualmente – Vodafone sta analizzando la documentazione e successivamente provvederà al ricalcolo e relativo rimborso di tutti i costi sostenuti dall’Atm e non dovuti ». Da gennaio ad agosto 2013 , il debito con la Vodafone ammonta a 160.021,19 euro , ma è «in via di risarcimento per effetto delle suddette azioni». Il nuovo contratto sottoscritto il 27 giugno scorso- sottolineano dall’azienda trasporti – è all’insegna del risparmio: rete mobile e fissa costano circa 6.500,00 euro a bimestre.

Il Rup Centorrino fa inoltre sapere che l’azienda di via La Farina ha proceduto anche al censimento ed alla disdetta di tutte le utenze Telecom e Tim al momento ancora attive, evidenziando che -mediante estratto conto – è stato accertato al 20 maggio 2013 un debito di 159.148,98 euro , «dovuto in buona parte a precedenti pendenze relative al periodo in cui essa era il gestore complessivo della telefonia atm».

Continua ad essere gestito dalla Telecom il badge dell’Atm, per il quale l’azienda paga ogni bimestre la somma di 3.350,28 euro. Da un anno a questa parte, alcuni problemi al programma di gestione dati del server ne hanno impedito il funzionamento , non solo non consentendo ai dipendenti di timbrare orario d’entrata e d’uscita ma anche alla ditta di manutenzione pagata dalla Telecom di intervenire per riattivare il servizio . Della vicenda badge – assicura Centorrino – si sta occupando il Responsabile della Ragioneria Guerrera.

Intanto, l’immagine che rimbalza all’esterno dell’Atm è sempre più sconfortante. (Danila La Torre)