Caso Genovese, il M5S: “Il Pd vuol far slittare il voto dopo le Europee”

Oggi la Camera dovrebbe votare sull’arresto di Genovese coinvolto nell’ambito di uno dei filoni dell’inchiesta Corsi d’oro. Il condizionale, secondo il M5S è d’obbligo, perché il calendario dei lavori dell’Assemblea prevede che il voto sull’autorizzazione a procedere sia dopo quello finale sul dl lavoro, ma a quanto pare le intenzioni del Pd sarebbero altre, volte a farlo slittare al dopo Europee.

Se da un lato infatti il Pd, comunque vada per il deputato,sarà penalizzato sotto il profilo mediatico (sia in caso d’arresto che, a maggior ragione, in caso di vittoria dei no), dall’altro per il M5S le mosse dei democratici finiscono con l’essere un mega spot a favore per le Europee.

“Il Pd ha intenzione di far slittare, per l'ennesima volta, la votazione sull'arresto del deputato messinese, prevista per domani", spiega il capogruppo del M5S alla Camera Giuseppe Brescia e rincara la dose Riccardo Nuti, “I Pd salveranno il loro compagno di partito”.

Ed alla vigilia del voto del 25 maggio, in pieno scontro frontale Grillo-Renzi una vittoria dei no all’arresto, così come un rinvio del voto, metterebbero in serio imbarazzo il Presidente del Consiglio ed il Pd.

Che il voto rischi di slittare è molto probabile per una serie di motivi, primo fra tutti quello che ci sono una lunga serie di ordini del giorno, sia del M5S che del Pd. Ma quel che paventano i grillini è la possibilità che il Pd richieda un’inversione dell’ordine del giorno, facendo prelevare un altro argomento, ad esempio l’Expo di Milano, per inserirlo al posto del voto sulla vicenda Genovese.

Così facendo, sostengono i 5Stelle, il voto finirebbe inevitabilmente per slittare, con ogni probabilità alle sedute successive.

Ma al di là di quanto accadrà domani dopo il voto finale sul dl lavoro, c’è da ricordare che sull’autorizzazione a procedere è previsto il voto segreto, e paradossalmente potrebbe accadere di tutto, come ad esempio avvenne con il caso Craxi. Mediaticamente se la Camera dovesse dire no all’arresto sarebbe un vantaggio per il M5S,sotto il profilo dell’immagine, ed un duro colpo per il Pd che verrebbe indicato come il “salvatore”nel segreto dell’urna, grazie ai franchi tiratori. E questo ad esempio lo sanno bene sia i grillini che il centro-destra. Fare lo sgambetto a Renzi potrebbe essere un colpo da non sottovalutare.

In ogni caso, se si dovessero mantenere le posizioni emerse il 7 maggio, con il voto della Giunta per le autorizzazioni a procedere, Pd, M5S e Sel voterebbero per l’arresto, mentre Ncd,Forza Italia,Scelta Civica e Psi si esprimerebbero contro. Proprio oggi Brunetta ha ribadito la posizione garantista di Forza Italia che anche per Genovese voterà contro l’autorizzazione a procedere. Se il voto della Giunta dovesse essere confermato anche dalla Camera, e quindi l’Assemblea dovesse dare l’autorizzazione all’arresto per associazione a delinquere, peculato, truffa, riciclaggio, falso in bilancio, Genovese finirebbe con l’essere il sesto deputato nella storia repubblicana per il quale la Camera avrebbe dato l’ok all’arresto. L'ultimo , nel 2011, è stato Alfonso Papa, Pdl, coinvolto nello scandalo P4 (si fece
101 giorni di carcere). Papa fu il primo deputato ad andare in carcere dopo oltre 25 anni: prima di lui bisogna risalire al caso di Massimo Abbatangelo, del Msi.

Il clima è molto teso perché il Pd sta cercando di attutire le conseguenze mediatiche ed elettorali di un voto a ridosso delle Europee e su una vicenda che ha una grandissima presa sull’elettorato. Tra i due “mali”: far slittare il voto o lasciare che sia il voto segreto a determinare gli ultimi giorni di campagna elettorale, stanno cercando di scegliere il “male minore”. Ma è proprio la segretezza dell’urna l’incognita maggiore, perché i franchi tiratori potrebbero far uscire dal cilindro la peggiore delle sorprese per Renzi. Da qui quindi il tentativo domani almeno di richiedere un’inversione dell’ordine del giorno, per prendere tempo e valutare le prossime mosse.

Rosaria Brancato