UilFpl e Anaao Assomed: “Continua la spoliazione del Piemonte, trasferite apparecchiature al Papardo”

Torna in primo piano la vicenda del Pronto soccorso del Piemonte attraverso un documento dei sindacati UilFpl e ANAAO-ASSOMED regionale che denunciano la “spoliazione” del presidio.

I due sindacati, attraverso una nota firmata rispettivamente da Pippo Calapai e Pietro Pata, denunciano il trasferimento di apparecchiature sanitarie dal Piemonte al Papardo: “In contrasto con quanto previsto dal comma 6 della Legge Regionale 24/2015, che prevede che il Direttore Generale dell’ex Azienda Ospedaliera Papardo-Piemonte deve assicurare la migliore funzionalità del Pronto Soccorso e dei Servizi e dei Reparti correlati del nosocomio la Direzione Generale, attraverso una disposizione di servizio a firma del Direttore Amministrativo Moncada, senza alcun preavviso nei confronti dei responsabili del complesso operatorio, ha disposto il trasferimento di alcune apparecchiature in dotazione al Complesso Operatorio del Piemonte, per essere allocate nel Complesso Operatorio del Papardo”.

I sindacalisti fanno rilevare che la situazione ha messo a rischio la sicurezza del nosocomio: “Tali apparecchiature a parere del Personale Medico in servizio presso il Complesso Operatorio del Piemonte risultano essere indispensabili e insostituibili per garantire l’emergenza/urgenza di tutte quelle specialità che usufruiscono del complesso operatorio. Pertanto, le scriventi Organizzazioni Sindacali sono fortemente preoccupate per la sorte dell’Ospedale Piemonte, la cui mission viene messa in discussione dall’azione amministrativa del manager dell’A.O. Papardo”.

Nella segnalazione trasmessa all’assessore Gucciardi si evidenzia che finora sono state trasferiti: 1 Ecografo, n. 2 Defibrillatori, n. 1 Elettrobisturi, n. 1 Colonna Laparoscopica, n. 1 Aspiratore chirurgico carrellato, n. 1 Pompa con fascia ischemica. L’unico apparecchio che non è stato possibile trasferire al Papardo è stato l’intensificatore di brillanza, adoperato in sala operatoria esclusivamente dai medici cardiologi per gli impianti di Pace Maker, che stava per essere utilizzato per un paziente