Zuccarello: “Diciamo no ai tir e nel Pd ci chiamano pecore nere. Noi siamo del colore giusto”

Il consiglio comunale ed il Pd non possono continuare a mettere la testa sotto la sabbia sulla vicenda tir. Se la seduta aperta del consiglio si è rivelata solo una passerella, il problema non è affatto chiuso”. I consiglieri comunali Pd Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni, sulle proposte anti-tir non mollano, anzi raddoppiano. E nonostante l’Aula nei giorni scorsi abbia fatto di tutto per non esaminare la delibera presentata dai due esponenti del Pd, oggi ne hanno presentata un’altra, riveduta e corretta alla luce delle novità sul fronte Cartour e Tremestieri. E nell’illustrare in conferenza stampa i dettagli della proposta Zuccarello lancia bordate ad un partito frammentato, incapace di trovare unità e sottolinea come la vicenda dell’ordinanza anti-tir stia diventando una cartina di tornasole sulla situazione di totale confusione e crisi d’identità che c’è nel Pd.

Stando a quello che si vede in Consiglio comunale,infatti, sulle tematiche di grande attualità e quotidianità, il Pd è come quel che resta dell’area pedonale dopo l’emendamento ammazza-isola, “un’isola che non c’è”.

“I nostri colleghi del Pd chiamano me e Donatella Sindoni le pecore nere solo perché ci battiamo per dire no ai tir, siamo per le unioni civili o non condividiamo la cancellazione dell’isola pedonale- spiega Daniele Zuccarello- Ma perché noi che portiamo avanti quanto previsto dal programma del Pd alle amministrative del 2013 siamo le pecore nere? Felice Calabrò in campagna elettorale diceva “basta ai tir, liberiamo la Rada San Francesco”. Sbagliamo noi a fare queste battaglie che sono nel sentire del nostro elettorato o sbagliano altri? Felice Calabrò è felice delle posizioni che prendono questi consiglieri? Se ci sono colleghi che si sentono più vicini al centro-destra facciano una scelta. Io non voglio lasciare il Pd a chi ha pensato di trovare spazi aperti provenendo dal centro-destra e se ne vuole impadronire. Non mi faccio fare lezioni di Pd da chi fino a ieri vestiva un’altra casacca. Noi continuiamo a fare quelle battaglie che sono nel Dna del Pd. E che ci chiamino pure pecore nere”.

La delibera verrà riproposta in Consiglio comunale con le modifiche apportate dopo le due ordinanze emesse dall’amministrazione. Rispetto alla precedente c’è la proposta di “dare mandato all’amministrazione di richiedere al Ministero dei Trasporti l’istituzione di una commissione d’inchiesta che faccia luce sulle motivazioni dei ritardi maturati nei lavori al secondo approdo di Tremestieri per appurare eventuali responsabilità”.

I due consiglieri comunali si chiedono infatti come sia possibile che siano trascorsi 3 anni e 3 mesi per consegnare i lavori effettuati all’invasatura, quando, nel maggio 2011, venne dichiarato che sarebbero stati ultimati in pochi mesi.

Un’altra modifica riguarda la proposta di aumentare le sanzioni previste dall’ordinanza anti-tir per i mezzi che transitano in centro nelle ore di divieto. Per il resto sono immutate le richieste di riaffidamento delle deroghe ai vigili urbani, con aumento dei tempi d’attesa necessari per l’autorizzazione dagli attuali 60 ai 120 minuti, le sollecitazioni per accelerare l’iter per la via Don Blasco e il porto di Tremestieri, la richiesta di gestione dell’ecopass ai vigili urbani e l’aumento dell’importo a 6 euro.

“ Noi siamo consiglieri e non vogliamo abdicare al nostro ruolo- spiega Donatella Sindoni- vogliamo dire la nostra. Il Consiglio comunale ha usato motivazioni pretestuose per non dibattere la nostra proposta, salvo poi concludere la seduta aperta con un documento nel quale, nelle premesse si diceva “siamo contro i tir”, e si aggiungeva “però”, elencando un grande numero di però da rendere irrealizzabile ogni iniziativa. Mancava solo dicessero “no ai tir, però solo quando ce lo dice la Madonna di Corfù. Non è così, quando diciamo basta ai tir, dopo c’è un punto, non c’è un però”.

I due consiglieri continueranno a chiedere all’Aula di esprimersi sulla proposta.

Nel frattempo, dopo che il IV quartiere prima, poi il III hanno approvato gi ordini del giorno di sostegno alla lotta anti-tir dell’amministrazione, oggi è stata la volta del V quartiere. In occasione della conferenza stampa di Zuccarello e Sindoni, erano presenti anche il presidente del V quartiere Santino Morabito e il consigliere Marcello Cannistraci, che fino a pochi minuti prima, nella sala ovale di Palazzo Zanca, avevano presentato le iniziative di SaporArt. L’occasione è stata quindi utile per ribadire che anche la V circoscrizione “Tir-a dritto” su questo fronte.

“Le vostre proposte sono condivisibili- ha dichiarato Santino Morabito- La verità è che ormai non c’è più alcuna cinghia di trasmissione tra i consiglieri comunali del Pd e la città, l’elettorato del Pd. I problemi interni del Pd li paga la città tutta perché il partito si presenta spaccato”.

In assenza di una struttura non esiste alcuna linea ufficiale del Partito ma non esiste neanche un luogo fisico dove dibattere i temi.

“Non sposare la battaglia ai tir da parte dei nostri colleghi- dicono Zuccarello e Sindoni- è un errore. Sono più realisti del re, pensano di sostenere così Genovese, invece gli stanno causando un danno enorme, soprattutto all’immagine. A lui ed al partito”.

Le divisioni sulla lotta ai tir, sulle unioni civili, sull’isola pedonale, persino sul gettone di presenza al birrificio, dipingono ormai un Pd che viaggia su binari separati e che vede allontanarsi sempre più l’unità.

“Dopo quanto sta accadendo sulle battaglie più importanti io mi chiedo- ha concluso Daniele Zuccarello- Qualora il Cga dovesse dare ragione a Felice Calabrò, che tipo di maggioranza avrebbe? E che programma porterebbe avanti visto che finora non mi pare che i nostri colleghi abbiano tenuto in considerazione nessuna delle cose dette un anno fa? In questo momento c’è un vuoto, invece dobbiamo cominciare a fare cose da Partito democratico, seguendo i nostri ideali e principi”

Rosaria Brancato