D’Alia: “Usiamo il ddl sul Piemonte per restituire alla città l’ex ospedale Margherita”

“Io concordo con la realizzazione del polo di riabilitazione purché si garantisca il mantenimento del Pronto soccorso e dell’emergenza-urgenza così com’è attualmente. E aggiungo: apriamo un dibattito concreto sulle strutture sanitarie cittadine, includendo nel ddl all’esame dell’Ars anche il destino dell’ex ospedale Regina Margherita, destino che può non essere legato alla sanità”. Torna sulla vicenda accorpamento Piemonte-Neurolesi il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia e lo fa sostenendo il ddl ma andando oltre, rispolverando quell’ospedale chiuso nel ‘99 e dimenticato dalla politica. L’agonia del Margherita ricorda alcune tappe del Piemonte, ma non c’è stato alcun salvataggio in quel caso e le responsabilità sono di tutti. Ogni tanto viene avanzata qualche proposta che lentamente ritorna in cantina per non sollevare troppa polvere. Di recente il sindaco ha pensato di creare lì un presidio per Emergency, ma le ipotesi sono le più varie.

“Il ddl sul Piemonte è l’occasione per fare un discorso generale sulla sanità a Messina-continua D’Alia- Se stiamo facendo una norma dobbiamo chiederci se esiste un piano sanitario cittadino nel quale considerare anche il Margherita e non necessariamente per farci un presidio sanitario. Nel ’99 ad esempio, con Leonardi, ipotizzammo di usufruire delle somme della Legge Tognoli sui parcheggi e realizzare in una parte dell’area un multipiano d’interscambio e la stazione dei pullman, guardando nell’ottica dei trasporti, del Museo, dello svincolo Annunziata. All’epoca l’Asp pose una serie di problemi e non se ne fece più nulla. Io dico, riapriamo il dibattito partendo da un presupposto: il disegno di legge sul Piemonte consente la spatrimonializzazione del nosocomio, che passa ai Neurolesi. Si fa una norma perché non potrebbe altrimenti essere concesso a titolo gratuito. Possiamo fare lo stesso discorso per l’ex Margherita che è di proprietà della Regione. Riapriamo il discorso, rilanciamo la struttura in 2 anni e possiamo chiedere che sia scorporato dal patrimonio della Regione e posto a disposizione del Comune”.

Secondo l’ex ministro le sorti dell’ex ospedale non necessariamente deve essere legato alla sanità. Tutt’altro. La vocazione potrebbe essere di tipo culturale o comunque lasciata alla scelta di un tavolo tecnico e di quanti vorranno avanzare ipotesi di utilizzo.

“Il Regina Margherita deve essere restituito alla città, alla fruizione collettiva. Possiamo realizzare un museo civico, allocarci l’archivio, la biblioteca regionale, farci un gabinetto di lettura, un polo culturale, o anche il secondo Palagiustizia. O infine riprendere quel progetto originario per realizzare un terminal di servizi per i mezzi, la stazione per i pullman”.

La struttura fu chiusa 16 anni fa e da allora periodicamente si riapre il dibattito senza che nessuna amministrazione, compresa quella Buzzanca nella quale l’Udc era presente, né governo regionale, compresi quelli sostenuti dall’Udc, sia riuscita a ridare al Margherita quel ruolo e destino che merita. Adesso D’Alia lancia la proposta di utilizzare l’opportunità del ddl Formica-Picciolo per ampliare il disegno e riaprire la vicenda Margherita, sia pure con destinazione finale diversa.

“Ripeto, il polo riabilitativo è un’occasione da non perdere, ma il Pronto soccorso non deve essere toccato. La norma inoltre, e su questo possiamo operare tutti insieme, può essere utilizzata per riaprire il discorso sulla fruizione dell’ex Margherita, inserendola in un’ottica di spatrimonializzazione come sta avvenendo per il Piemonte, ed integrandola in un piano delle strutture sanitarie cittadine”.

D’Alia lancia quindi l’assist al mondo della politica e delle forze sociali. Chi risponderà?

Rosaria Brancato