Una delibera per modificare il regolamento e rendere la Tares più sopportabile

Una delibera da portare in Consiglio comunale per apportare una serie di modifiche al tanto discusso, contestato, odiato, criticato regolamento Tares. Domani scade il tempo a disposizione per pagare la prima rata ma la questione che riguarda la nuova tassa su rifiuti e servizi continua a far discutere. Stavolta però il comitato 12 gennaio ha deciso di passare dalla protesta alla proposta e con il contributo del consigliere comunale Daniele Zuccarello ha messo nero su bianco una serie di correttivi che potrebbero rendere la Tares leggermente più sopportabile per i messinesi. Sul documento manca ancora il parere dei Dirigenti, il comitato spera però che anche gli altri membri del Consiglio e in testa la presidente Emilia Barrile comprendano le ragioni delle varie associazioni confluite nel comitato 12 gennaio e accolgano al più presto la delibera.

L’avvocato Alessandra Calafiore ha spiegato perché il comitato ha deciso di intraprendere questa iniziativa. “Il Sindaco e la sua Giunta hanno mostrato totale disinteresse nei confronti delle 3 mila persone che hanno protestato e dunque abbiamo scelto di essere direttamente noi a dare concretezza alle nostre idee”. Per l’avvocato Calafiore troppi gli errori commessi negli atti. “La delibera n. 3 del 11/01/2014 con cui la Giunta ha stabilito le fasce sociali per riduzioni ed esenzioni entra in contrasto con il regolamento stesso, non sono stati definiti criteri di ripartizione, non si comprende in che modo saranno fatte le graduatorie” ammonisce Calafiore. Ecco perché il comitato e il consigliere Zuccarello si sono soffermati in particolar modo su specifici articoli del regolamento.

Si comincia dall’art. 6 “Locali e aree scoperte soggetti al tributo” e la modifica prevede che non si applichi la tassa ai locali che di fatto siano inutilizzati anche se hanno utenze attive (con consumi ovviamente fermi alla quota fissa) e anche se sono arredati, mentre il regolamento dice che se anche c’è una sola utenza collegata o semplici arredamenti la Tares si paga. Si passa poi all’art. 19 “Mancato svolgimento del servizio” per inserire l’ipotesi di pagare solo il 20% della tariffa in caso di mancato svolgimento del servizio per qualsiasi motivo, a differenza del regolamento che prevede piccole riduzioni solo se il servizio si interrompe per più di 30 giorni consecutivi. Non potevano passare indenni gli art. 20 e 21, quelli che prevedono le riduzioni per raccolta differenziata per le utenze domestiche e no domestiche. In entrambi i casi ciò che si propone è di calcolare tutte le agevolazioni previste direttamente sull’anno di imposta corrente, dando la possibilità di presentare domanda per eventuali sconti entro il 15 aprile 2014. Per le riduzioni tariffarie, regolate dall’art. 22, si propone l’inserimento di una riduzione del 15% per chi vive da solo e ha un reddito che non supera i 7 mila euro di reddito Isee, del 30% sulla quota fissa per garage , cantina o deposito, annesse all’abitazione principale o oggetto di distinta utenza, di un esenzione totale per garage , cantina o deposito sprovvisti di contratti attivi d fornitura dei servizi pubblici. La delibera stravolge completamente l’art 23. rinominato “Esenzioni totali e parziali” ma in questo caso consigliere e comitato si basano soprattutto sulle fasce sociali già individuate dall’amministrazione comunale. Si ipotizza l’esenzione totale per: locali di residenza occupati da persone assistite economicamente dal Comune; soggetti che versano in particolari situazioni di disagio accertato dai servizi sociali; locali che si trovano in zone soggette ad opere straordinarie di manutenzione urbana realizzata dal Comune tale da rendere una danno all’esercizio dell’attività; nuclei familiari con un solo componente, ultrasettantenne, con invalidità del 100% e reddito Isee inferiore a 5 mila euro. Per Zuccarello dovrebbero invece pagare la metà: locali e aree utilizzate per scopi sociali, nuclei familiari in cui il capo famiglia unico percettore di reddito si in stato di detenzione anche domiciliare, donne e uomini separati o divorziati con reddito Isee inferiore a 5 mila euro, nuclei in cui nel 2013 sia venuta meno qualsiasi forma di reddito, nuclei in cui siano presenti uno o più elementi che abbiano un’invalidità parti o superiore al 75% e con reddito Isee inferiore a 5 mila euro, nuclei monoreddito con più di tre componenti e con reddito Isee sotto i 5 mila euro. Infine l’ipotesi che ogni riduzione o esenzione venga applicata alla parte variabile del tributo.

Queste le modifiche che il consigliere proporrà ai colleghi d’aula. Nessun dubbio sul fatto che ci sarebbe la copertura economica per coprire questi correttivi, anzi per lo stesso Zuccarello questa proposta potrebbe evitare ricorsi e danni alle casse del Comune.

Nicola Currò, rappresentante dell’associazione Metropolis per Messina, ha poi sollevato il problema Tares per le scuole paritarie cattoliche che non godono degli stessi benefici delle scuole statali, Francesco Buonasera ha chiesto a tutto il Consiglio di sposare la proposta, Antonio Vita, de L’Altra Messina, ha invece puntato ancora una volta il dito contro il Sindaco Accorinti. “Finora solo un muro di gomma da parte di un Sindaco che preferisce continuare a fare l’anarchico e trova il tempo per appoggiare le iniziative dei ragazzi del Pinelli e si dimentica dei messinesi in difficoltà”. L’Altra Messina chiede addirittura ad Accorinti un passo indietro, “si dimetta o saremo noi a chiedere le sue dimissioni”.

Al di là di tutto resta dunque da capire che futuro avrà adesso questa iniziativa. Fermo restando che, ha sottolineato l’avvocato Calafiore, si è ancora in tempo per impugnare il regolamento. Ma i ricorsi hanno dei costi e l’esito non è scontato. Quindi intanto si tenterà di percorre questa strada. Ma non si escludono nuove iniziative.

Francesca Stornante

Giovedì, 23 gennaio, 2014 – 18:01