Intitolare al Caporal Maggiore Francesco Currò la scuola elementare di Cumia Superiore

Mentre scriviamo il feretro del Caporal Maggiore Capo Francesco Currò sta lasciando la Camera Ardente allestita nel Salone delle Bandiere dalle 19 di ieri pomeriggio. Nonostante la decisione iniziale fosse stata quella di tenere le porte aperte fino alle 13.00, nel corso della mattinata si è invece preferito posticipare l’ingresso fino alle 15.00. Loro, i parenti, gli amici non hanno distolto neanche per un attimo lo sguardo dal bara di legno scuro avvolta dal tricolore: hanno ricevuto abbracci, carezze, strette di mano, ma di nessuno, probabilmente, ricorderanno il volto perché l’unico volto che in questo momento trova spazio nella loro mente è quello sorridente di Francesco. Quello stesso viso che una donna prova a sfiorare attraverso la fotografia posta davanti la bara.

Intorno al feretro, corone e mazze di fiori donate dai rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali; a spiccare i tanti berretti azzurri indossati dai commilitoni dell 66°Reggimento fanteria aeromobile “Trieste” di Forlì che hanno chiesto e ottenuto di poter essere vicino all’amico e collega Francesco fino all’ultimo istante. Alcuni di loro hanno con lui trascorso l’intera nottata, in quella sala dove il silenzio ha annullato il brusio esterno proveniente dai corridoi del palazzo, dove è trascorso una nuova giornata di lavoro. Intorno alle mezzogiorno arriva anche il sindaco Buzzanca, (ieri sera sostituito dal vice-sindaco Mondello): si avvicina ai parenti di Francesco a cui stringe la mano. Poi qualche minuto di preghiera di fronte al feretro.

Tanti i cittadini, tra cui molti giovani, gli “addetti ai lavori”, i rappresentanti delle istituzioni che hanno rivolto un saluto a Francesco, alla cui memoria si pensa già di intitolare una scuola. La proposta è dell’Associazione “Monti Cumia Valle Camaro”, presieduta da Francesco Zaccone, l’istituto è quello della scuola elementare di Cumia Superiore, dove il Caporale ha trascorso la sua infanzia. Quasi 300 le firme dei cittadini che hanno aderito alla petizione già sottoposta all’attenzione del primo cittadino. (EDEP)

(PHOTOGALLERY DINO STURIALE)