«Pericolosa situazione di stallo: l’Amministrazione acceleri sul nuovo Piano regolatore»

La data è segnata sul calendario: 3 settembre 2012. L’attuale (e discusso) Piano regolatore generale di Messina rimarrà in vigore fino a quel giorno, perché così dice la legge. Un Prg che di difetti ne ha tanti e li conosciamo. Ad esempio, prevedeva un andamento demografico che portasse la città ad avere circa 300 mila abitanti, ma le cose sono andate decisamente in modo diverso e di abitanti, oggi, Messina ne ha 240 mila. Ad esempio, ha previsto costruzioni lì dove la logica ed il buon senso avrebbero suggerito di non prevederne. E i fenomeni di dissesto idrogeologico che hanno interessato il territorio hanno aperto gli occhi a molti. Tra questi i consiglieri comunali Nello Pergolizzi (Fli) e Domenico Guerrera (Udc). Che riaprono il dibattito sul nuovo Prg con una proposta di delibera il cui obiettivo, in sintesi, è quello di dare un’accelerazione ad un iter che sembra in fase di «stallo», per usare un termine utilizzato dai due consiglieri. «Nella stesura del Prg vigente – ricordano Pergolizzi e Guerrera – che ha avuto una lunga gestazione, non si è tenuto conto delle normative emanate successivamente, per cui, anche alla luce di un andamento demografico che è stato sovrastimato, e dei recenti disastri, è necessario un nuovo strumento urbanistico a maggior tutela del territorio».

Il punto è che il Comune sarebbe già in ritardo sulla tabella di marcia. La legge che i due consiglieri richiamano è quella regionale numero 15 del 1991, che recita così: «I comuni dotati di piano regolatore generale sono tenuti alla formazione di un nuovo piano o alla revisione di quello esistente diciotto mesi prima della decadenza dei termini di efficacia dei vincoli». Già, i vincoli. Questi furono reiterati il 17 ottobre 2007 dal commissario ad acta Antonino Garofalo, ma la sua delibera non fu approvata dal competente assessorato regionale, motivo per cui la sua efficacia decade dopo tre anni. In altre parole, i vincoli sono scaduti il 17 ottobre 2010 ma né diciotto mesi prima né diciotto mesi dopo è arrivata alcuna “contromossa” da parte del Comune. Sempre secondo la legge 15, infatti, l’Amministrazione avrebbe già dovuto affidare l’incarico per la redazione del nuovo Prg, ma ciò non è accaduto.

«La comprovata inadeguatezza degli uffici del dipartimento Pianificazione – aggiungono Pergolizzi e Guerrera – dove opera uno sparuto numero di tecnici, non consente all’amministrazione comunale di provvedere alla redazione o revisione dell’attuale strumento urbanistico con i propri tecnici, per cui dovrà essere conferito incarico a liberi professionisti». Ad oggi, dunque, s’è venuta a creare «una pericolosa e dannosa condizione di stallo rispetto a quanto imposto dalla norma» e «ogni ulteriore situazione di stasi verrebbe a violare il concetto di rappresentanza democratica dei cittadini, dal momento che l’atto di rielaborazione del Prg verrebbe adottato fa un soggetto esterno all’ente, mettendo in moto eventuali procedure di accertamento di responsabilità». Ecco qual è, allora, l’indirizzo che con la proposta di delibera si vuole dare all’Amministrazione: adottare «con urgenza il provvedimento amministrativo di impegno delle somme necessarie al conferimento dell’incarico a idonee figure professionali, per la rielaborazione di Prg, regolamento edilizio e prescrizioni esecutive» e, nelle more, procedere nell’immediato « ad acquisire suggerimenti ed indicazioni mediante conferenze con le forze culturali, sociali, sindacali, professionali, imprenditoriali e produttive locali, che, in quanto operanti nell’ambito del territorio comunale, sono direttamente interessate alle scelte di pianificazione che il Comune andrà ad adottare». Prima che sia troppo tardi.