Chiuse le gare per acquistare 32 nuovi bus, la flotta Atm cresce e diventa moderna

Le gare d’appalto sono state aggiudicate. Ancora in via provvisoria, ma ormai mancano solo gli ultimi passaggi burocratici. Di certo c’è che questo 2017 porterà 32 nuovi bus a gasolio Euro VI nel parco mezzi dell’Atm. Dopo i 17 bus rossi acquistati lo scorso anno, adesso l’Atm si prepara ad aprire i suoi cancelli ad altri 32 mezzi. Un parco macchine che così cambierà totalmente volto e che potrà garantire con maggiore serenità e sicurezza il servizio di trasporto pubblico locale che questa Atm intende offrire ai messinesi. Le due gare erano state bandite nei mesi scorsi e sono state aggiudicate alle ditte Sivibus e Industria Italiana Autobus. Alla Sivibus, azienda con sede a Palermo e socia dell’Associazione Concessionari Autobus Iveco Bus d’Italia, toccherà fornire i 6 bus di lunghezza compresa tra 11,80 m e 12,20 m per un importo di 1.380.000 euro; Industria Italiana Autobus invece, che già l’anno scorso ha vinto le gare per i primi bus acquistati dall’Atm, si è aggiudicata l’appalto da 5,2 milioni di euro per 26 bus corti di lunghezza compresa tra 7,70 m e 8,60 m.

Autobus che il Comune sta acquistando con i fondi del Ministero all’Ambiente che il Comune era riuscita a intercettare nel 2007 e che rientrano nei progetti del POD, Programmi Operativi di Dettaglio. Un vasto programma di interventi che prevedeva il potenziamento del trasporto pubblico urbano attraverso la fornitura di autobus alimentati a metano, la realizzazione di reti ciclabili urbane e di una rete ciclabile litoranea, la moderazione del traffico veicolare nel centro urbano, la realizzazione di un centro di distribuzione urbana delle merci, l’istituzione del servizio di car sharing e bike sharing, la copertura del tratto terminale del torrente Annunziata per la realizzazione di servizi connessi all’utilizzo del mezzo pubblico, il completamento della messa in sicurezza della tranvia urbana dal torrente Gazzi al torrente Annunziata.

Ad un certo punto però la città ha rischiato di perdere parte di questi finanziamenti, sono stati rimodulati i progetti per evitare di sprecare un’occasione preziosa e oggi il traguardo è ormai vicinissimo. Il Comune era poi riuscito a rientrare anche tra i finanziamenti dei fondi Pac regionali che serviranno per il cofinanziamento. L’operazione, infatti, è coperta dai fondi del Ministero e cofinanziata da quelli regionali. Inizialmente con quelle somme si dovevano acquistare i famosi bus a metano, si è riuscito a rivedere il progetto e Palazzo Zanca ha scelto di puntare su 32 autobus a gasolio Euro VI.

Francesca Stornante