I lavoratori dei servizi sociali occupano i corridoi di palazzo Zanca. Il sindaco promette: stipendi subito

Dopo la protesta dei lavoratori dei servizi sociali di questa mattina il sindaco Buzzanca ha promesso di avviare i pagamenti delle fatture alle cooperative- bloccati da mesi- affinché queste possano pagare i lavoratori. Moderata soddisfazione della Funzione pubblica della Cgil di Messina che ha trascorso la giornata con i lavoratori tra i corridoi di palazzo Zanca, avanzando al sindaco una serie di richieste. A preoccupare fortemente dipendenti e sindacato è infatti non solo l’immediato, con il nodo dei ritardi da parte del Comune nel saldo delle fatture che proietta i suoi effetti sui tempi di pagamento delle retribuzioni, ma anche il futuro.

“Il prossimo dicembre scadrà l’attuale bando che dovrà essere rinnovato. Chiediamo quindi al sindaco di avviare subito un Tavolo di confronto per la definizione dei nuovi bandi perché non vorremmo poi trovarci spalle al muro”. Spiega Crocè, segretario generale FP Messina. La questione ruota attorno alla riduzione dei trasferimenti statali che, dalla Funzione pubblica temono, potrebbe portare a un taglio proprio nel settore dei servizi sociali. “Se le vicende di queste ore, con i servizi sociali che sono stati messi in secondo piano rispetto ad altri servizi del Comune quanto a pagamenti, sono indicative dell’orientamento politico del sindaco e dell’amministrazione comunale, c’è da aspettarsi che il prossimo anno Messina farà cassa tagliando i servizi sociali- osserva Crocè-. Un settore già sottodimensionato e già fortemente penalizzato”.

Per questo la Fp Messina ha chiesto l’apertura di un Tavolo tecnico che si occupi da un lato di individuare meccanismi che evitino il ripetersi dei ritardi nei pagamenti Comune-cooperative che poi diventano Cooperative-lavoratori, ma anche predisporre i nuovi bandi affinché si garantiscano servizi e occupazione. “L’apertura di un Tavolo permanente sui servizi sociali avrebbe il merito di programmare interventi oggi gestiti all’insegna dell’improvvisazione ed evitare che per ottenere anche un solo incontro, proprio come accaduto oggi, i lavoratori debbano venire qui al Comune a manifestare”, conclude Crocè.