La vertenza Servirail all’attenzione del presidente Lombardo

Alla fine il neo assessore regionale ai Trasporti Andrea Vecchio, che doveva incontrare nel pomeriggio i lavoratori ex Servirail, ha avuto un intoppo e si è fermato a Catania. Così a portare la solidarietà palermitana e ad ascoltare i cuccettisti sono stati l’assessore regionale allo sport e alla cultura Daniele Tranchida ed il deputato Mpa Fortunato Romano (entrambi messinesi).
All’incontro, oltre ai sindacati, era presente anche una delegazione degli ex Ferrotel, anche loro alle prese con una politica da parte di Rfi e Trenitalia volta allo smantellamento progressivo e inesorabile in riva allo Stretto.
E’ stata un’animata assemblea anche perché i lavoratori sono ormai stanchi di ripetere quel che è già noto da mesi e di ascoltare promesse e impegni senza che una sola virgola cambi. Anzi, Trenitalia continua ad assumere ed a riassorbire i licenziati in ogni parte d’Italia tranne che a Messina.
Tranchida e Romano si son fatti carico di portare all’attenzione del presidente della Regione Lombardo il problema, affinchè diventi la priorità “regionale”.
A dire la verità Lombardo dovrebbe almeno aver sentito parlare dei Servirail dal momento che la vertenza è scoppiata a dicembre e son trascorsi già sette mesi tra proteste eclatanti, scioperi e almeno cinque-sei incontri a Palermo con gli assessori regionali al ramo. Ci auguriamo quindi che il governatore non “scopra” solo adesso una ferita che riguarda da sette mesi tutta l’isola e che l’avvicinarsi delle elezioni regionali d’ottobre non porti ad alcuna strumentalizzazione (da parte di nessuno). Non si può giocare ancora sulla pelle dei lavoratori, che sono tra l’altro, tutti messinesi.
Nei prossimi giorni dunque la vertenza finirà sul tavolo di Lombardo con l’obiettivo di battere i pugni a livello nazionale per far rispettare il diritto alla continuità territoriale.

Intanto i Servirail stanno raccogliendo una dettagliata documentazione che sarà oggetto di un esposto. Al centro della denuncia i comportamenti sia di Trenitalia (che continua ad assumere) che di Angel service, l’impresa che ha vinto l’appalto sui treni notte e che in questi mesi ha assunto personale in diverse regioni. I riflettori devono accendersi, secondo i lavoratori, sulle imprese che gestiscono in appalto i servizi. C’è poi un altro punto caldo ed è quello della discriminazione in atto tra lavoratori. E nel mirino in questo caso son finiti i sindacati nazionali che son stranamente riusciti in questi mesi a far riassorbire tutti i licenziati delle diverse città, da Milano a Roma, passando per Napoli e Bari, lasciando “a terra” solo gli 85 Servirail di Messina.
Come ribadito nei giorni scorsi dall’arcivescovo La Piana “se i sacrifici sono stati distribuiti per tutti anche il lavoro deve essere distribuito in modo equo. Lavorare meno ma lavorare tutti”. Ed è proprio quel che vogliono gli ex cuccettisti, un’equa distribuzione sul territorio nazionale delle riassunzioni. La vertenza è nazionale non è possibile che si siano trovate risposte solo per alcuni. “Vogliamo capire in che modo si son mossi i sindacati nazionali che hanno finito con il tutelare solo una parte di licenziati”, sostengono i lavoratori che mal tollerano non soltanto le continue assunzioni che Trenitalia ha fatto dal 2010 fino al mese di marzo, ma anche le forme di discriminazioni che, guarda caso, riguardano il territorio siciliano.
Rosaria Brancato