Corteo armato, ma per fortuna solo in senso metaforico, quello che questa mattina ha sfilato per le strade della città. Come anticipato nei giorni scorsi, il coordinamento regionale di “Caccia Ambiente” ha indetto nella città dello Stretto una protesta, iniziata alle 10, contro le possibili nuove date di apertura e chiusura della stagione venatoria e contro l’ulteriore riduzione di porzioni di territorio cacciabile. Vincoli a cui i diretti interessati non si dicono disposti a sottostare, e lo hanno urlato a chiare lettere da Piazza Municipio a Piazza Cairoli, tappa finale del corteo che ha attraversato corso Cavour e via Tommaso Cannizzaro. Una buona adesione (circa un migliaio i cacciatori presenti, con figli e famiglie al seguito), anche se non è mancata qualche lamentela proprio per la scarsa partecipazione dei messinesi.
Le doppiette siciliane hanno espresso il loro disagio contro le decisioni che il Comitato Faunistico Venatorio intende adottare nella prossima riunione del 16 agosto e che “rischiano di dare un colpo di grazia alla caccia in Sicilia”, così come si legge nella nota diffusa dal coordinatore “Caccia Ambiente Sicilia”, Antonino Urpi. Nello stesso documento si afferma che “il sopruso messo in atto da funzionari della Regione e dall’Assessorato Agricoltura e Foreste non devono passare impuniti, le omissioni non possono essere più nascoste, gli abusi vanno denunciati. La politica anticaccia di Raffaele Lombardo e compagni di merende è dettata a svendere il cacciatore siciliano al più meschino degli ambientalisti” e si sottolinea, inoltre, il rischio di possibili pesanti ricadute economiche sull’intero settore con gravi perdite di posti di lavoro.
Lo stesso coordinamento annuncia che, qualora l’appello dei cacciatori non dovesse essere accolto, saranno adottate ulteriori e più decise forme di lotta che porteranno anche al blocco dei collegamenti nello Stretto. Alla protesta odierna hanno aderito anche il CPA Sicilia e la Siciliana Caccia.
IN BASSO TUTTE LE FOTO DEL CORTEO – SERVIZIO DI DINO STURIALE