Gli orchestrali del “Vittorio” suonano per la città e lanciano un messaggio alla politica

Un’ora di vero spettacolo, davanti al Teatro Vittorio Emanuele, in mezzo alla gente. E’ così che hanno deciso di protestare e far sentire la loro voce gli orchestrali e i dipendenti, in organico e precari, dell’Ente, che rischia di dover sospendere la propria attività sino a fine anno a causa dei tagli, non previsti, da parte della Regione. Il concerto sinfonico, con la partecipazione dei coro Cilea e di quello dei Mirabili, si è svolto all’aria aperta e dinnanzi a un pubblico inconsueto, che poteva e forse doveva essere più numeroso perché come ha detto un orchestrale, che ha preso la parola dopo un’esecuzione musicale, «il teatro non è dei musicisti, né dei dipendenti, meno che mai dei politici, è della città». Una città pronta a riversarsi in strada nella Notte della cultura ma evidentemente sorda ai problemi di chi vive per la cultura e di cultura vive. Faceva francamente impressione vedere le macchine sfrecciare lungo la via Garibaldi senza neanche avere la curiosità di sapere cosa stesse accadendo davanti al Teatro.

E quello che stava accadendo là davanti era oggettivamente degno di attenzione. “Senza cultura non c’è futuro” recitava uno dei tre striscioni appesi sul prospetto principale del Teatro e che, insieme ad altri due cartelli, ha fatto da scenografia al Concerto , iniziato e terminato con l’ unico brano che fa sentire uniti e combattivi anche nei momenti più difficili, l’inno di Mameli. In mezzo alla musica, emozionante e coinvolgente, anche qualche intervento da parte di soggetti direttamente o indirettamente interessati al futuro dell’Ente Teatro. Tante le frasi pronunciate, ma una su tutte ha scaldato il cuore dei presenti, pronunciata dal pianista Dario Nicoletti : «La mafia può essere combattuta in tanti modi, ma può essere sconfitta solo con la cultura».

In rappresentanza dell’Ente Teatro ha parlato il consigliere d’amministrazione Francesco Rizzo, che ha voluto informare i presenti sull’avvio di una petizione da inviare al governatore siciliano Lombardo, all’assessore all’economia Armao ed all’assessore allo Sport, al Turismo e allo spettacolo Tranchida. Con la raccolta firme verrà chiesto all’esecutivo regionale di «procedere alla rimodulazione del bilancio regionale, non apportando alcun taglio ai finanziamenti erogati al Teatro Vittorio Emanuele e di convocare una riunione immediata con gli Stati generali della cultura messinese, al fine di valutare complessivamente la “questione cultura" in tutto il territorio provinciale».

Attestati di solidarietà agli orchestrali in protesta sono arrivati dalle altre tre realtà teatrali messinesi: l'Accademia filarmonica, l'Associazione Bellini, la Filarmonica Laudamo.

Presenti al Concerto, ma defilati, anche il presidente Luciano Ordile ed il sovrintendente Paolo Magauda. Oggi, però, la scena era tutta per gli orchestrali, nella speranza che le note musicali suonate siano riecheggiate sino a Palermo e dentro il palazzo. (Danila La Torre)