Parco dei Peloritani, ok della commissione. I cacciatori: “Ente inutile”

La commissione ha esitato positivamente la creazione del Parco dei Peloritani. "Aspettiamo adesso di vedere cosa succederà in aula – dice il vicepresidente provinciale dei cacciatori messinesi, Aldo Cerreti -. Il megalattico parco in atto gestito onorevolmente dal corpo Forestale, gratuitamente, passera' se sara' costituito in mano alla poltica, con la modica spesa di circa tre milioni di euro a carico dei cittadini contribuenti. Vi sara' a capo un presidente, i consiglieri, tutta una equipe di dirigenti e funzionari certamente non qualificati come lo sono adesso i dirigenti del corpo Forestale. Quindi inutile sperpero di risorse in mano ai soliti politici che di gestione di parchi nulla sanno. Pero'avranno uffici, auto blu, personale, impiegati, guardia parco, autisti, uscieri ed altro. La creazione di questo parco a fine della legislatura e' una ulteriore vergogna del governo Crocetta e servira' solo per affrontare la campagna elettorale promettendo a destra e a manca posti e poltrone dove sicuramente ritroveremo i soliti noti ad occuparle. In piu' ci saranno i costi indiretti e l'ingerenza forzata nei territori privati che sconvolgera' gli allevatori e le Aziende agricole ed i sindaci dei territori interessati che non potranno piu' amministrare il territorio ricadente nei propri Comuni".

Ma i cacciatori protestano soprattutto per il divieto relativo alla loro attività. "Non ultimo danno il mancato incasso delle concessioni venatorie per l'esercizio della caccia che annualmente i cacciatori debbono versare allerario regionale. Perche' questo ultimo parco non si limita entro i confini del territori gia protetti ma si estendera' in tutto il territorio da Barcellona a Giardini. Non vi sara' piu' territorio libero per esercitare l'attivita' venatoria, un diritto regolato e autorizzato da leggi statali e regionali. Noi cacciatori, amanti della natura e custodi del territorio, in tutta questa faccenda non staremo certo a guardare con le mani in mano, difenderemo i nostri legittimi diritti in tutte le sedi e da questo momento resteremo in stato di agitazione permanente, riservandoci tutte le iniziative democratiche che la legge ci consente".