Taormina. Scuola, esplode la rabbia: “Amministratori dimettetevi”

TAORMINA. “Il tempo delle parole è finito”. Non sono bastate le rassicurazioni degli amministratori degli ultimi giorni a far cambiare idea ai genitori che questa mattina hanno invaso Corso Umberto insieme ai loro figli per la manifestazione di protesta scaturita dalle precarie condizioni in cui versa in particolare la scuola Media Foscolo. In prima linea c’è la dirigente del Comprensivo 1 Carla Santoro. La via principale della Capitale siciliana del turismo si riempie di manifestanti. Si sono dati appuntamento in piazza S. Caterina, a poche decine di metri da porta Messina. Da lì si sono diretti, fischietto in bocca, verso Palazzo dei Giurati, la sede del municipio. L’eco della rabbia tuona anche attraverso il microfono della troupe di Rai tre giunta a documentare quanto denunciato da genitori, docente e dirigente. I piccoli studenti aprono il corteo con striscioni di protesta pungenti. Gli adulti hanno in mano il certificato elettorale: “No scuola? No voti! Vogliamo una scuola sicura”. Gli allievi della media attendono di essere trasferiti nei locali del plesso che ha ospitato le suore in attesa dei lavori di riqualificazione, già finanziati. I tempi si sono allungati, le risposte date e gli impegni presi sono stati disattesi. Ragazzi, papà e mamma gridano all’unisono “vergogna” rivolgendosi agli amministratori. Ed aggiungono su uno dei tanti striscioni: “Prima respinti, adesso bocciati. Dimettetevi!”. Quando arrivano sotto il palazzo municipale, alle 10, 30 non c’è nessun amministratore ad attenderli. Quanti hanno partecipato al corteo invocano il sindaco qualche componente dell’esecutivo a scendere: “Fuori, fuori”, gridano. Ma non si vede nessuno. La preside dice di entrare. Ma studenti e genitori vengono bloccati. Alle 10,45 arrivano il vicesindaco Andrea Raneri e l’assessore ai Lavori Pubblici Carella. Viene consentito solo alla preside e al presidente del Consiglio scolastico Ornella Monforte di di accedere all’interno del Palazzo. Vogliono entrare anche i manifestanti. Ma vengono bloccati per motivi di sicurezza dalle forze dell’ordine. Viene proposto di far accedere sette genitori. Arriva anche l'assessore Pina Raneri. Cerca di mettere pace. Il via libera, alla fine, viene dato solo a dirigente scolastico e preside del Consiglio d'Istituto. Gli amministratori ritengono l'atteggiamento dei genitori sia da stigmatizzare. Alle 11,43 dirigente, presidente del Consiglio d'Istituto e vicesindaco scendono in strada. E' Raneri (il vicesindaco) a prendere laparola per spiegare le difficoltà che hanno attanagliato l'Amministrazione comunale ed hanno determinato i ritardi. Ma non serve a placare la rabbia dei genitori. "Vogliamo i fatti, le parole e le promesse – replicano – non ci bastano più. Le cose che ci sono state dette sono note…". Si finisce tra i fischi. La protesta continua.