Coronavirus

Protestano le Agenzie di viaggio, ignorate ed in ginocchio: chiuse fino al 3 giugno

Di questi tempi, in piena primavera, negli anni passati, le agenzie di viaggio della nostra città, e non solo, pullulavano già di aspiranti turisti nel loro frenetico andirivieni alla ricerca della vacanza ideale, di momenti di riposo e felicità dopo un anno di duro lavoro.

Futuro incerto

Oggi, ovviamente, alla luce dell’emergenza e dei “riflessi” negativi dovuti alla diffusione del Coronavirus, le cose sono purtroppo cambiate e ancora incerto, almeno per i prossimi mesi, appare il futuro del turismo. Attualmente, a tal proposito, si parla solo di concedere il “disco verde” per effettuare tour nella regione di residenza e per qualche possibile “strappo” in altre parti del Bel Paese, ma solo dopo aver fornito le necessarie rassicurazioni sullo stato di salute di chi intende spostarsi.

Agenzie di viaggio in ginocchio

Ma, se complicata appare per i viaggiatori la ricerca del posto ideale in cui trascorrere qualche giorno di spensieratezza, ancor più gravosa si prospetta la possibilità di risollevarsi da parte dei responsabili delle agenzie di viaggio messe in ginocchio, così come altre categorie, dalla pandemia i cui effetti sono stati economicamente devastanti per l’intero pianeta. E proprio in rappresentanza dei tour operator di Messina e provincia, uno dei titolari, Massimo Zanghì, ha diffuso un comunicato che è “scaturito a seguito di un incontro on line tra agenti di tutto il territorio, emesso in segno di protesta verso le manovre di governo relative alla inadeguata politica di aiuto verso la categoria turismo e in particolar modo verso le agenzie di viaggio”.

Chiusi fino al 3 giugno

“Le agenzie di viaggio di Messina e provincia – si legge nel documento – in piena autonomia, alla luce della mancata attenzione da parte del Governo alla categoria, hanno deciso di tenere chiusi al pubblico i propri esercizi fino a giorno 3 giugno 2020. Si ribadisce la completa assistenza ai clienti così come già avvenuta in questi ultimi mesi di totale chiusura”.

Cesare Giorgianni