Venetico, l’ordinanza contro gli animali che fa infuriare i cittadini

Sit in, proteste, flashmob. I cittadini da anni sono attivi per dire no all'ordinanza sindacale del comune di Venetico che vieta di portare il proprio cane a passeggio non solo sul lungomare, ma anche presso la villa comunale, da poco rinnovata, e nei pressi delle scuole, in via Siracusano, così come presso la Piazza Comunità Europea e Piazza Immacolata a Venetico Superiore. Un'ordinanza ora al centro di numerosissime polemiche, che non sfuggono di certo aprendo Facebook. Proprio dal social network si apprende infatti che che già il 3 agosto 2013 fu indetto (con tanto di evento) un flash mob con gli amici a 4 zampe. Una protesta pubblicizzata nella pagina "Venetico Marina Comune Intollerante per gli animali domestici".

E sono numerose le testimonianze che si leggono sul web di gente che lamenta questa situazione. Sono infatti attualmente presenti alcuni membri del corpo ecozoofilo per effettuare un controllo più serrato e per far rispettare la suddetta ordinanza. Multe salate sono previste per i trasgressori. Nelle intenzioni del gruppo che si unisce in protesta anche una petizione da inviare a tutte le associazioni animaliste e agli Enti che hanno come finalità la tutela dei diritti degli animali e dei loro proprietari.

"Se si ritiene che l'ordinanza sia illegittima perché non si fa ricorso per farla annullare?" replica il sindaco Rizzo. "E' impensabile che tutte le mattine il prato sia pieno di escrementi. L'ordinanza è mirata ai soggetti che non rispettano il paese e gli ecozoofili stanno facendo un controllo serio. Quelli che protestano sono una minima parte, ma la maggior parte delle persone ha accettato questa ordinanza per tenere pulite le zone essenziali del paese. Questa ordinanza non sarà revocata in nessun modo, e bisognerebbe capire che senza la partecipazione del popolo non si possono risolvere i problemi". Secondo il sindaco un semplice controllo per verificare chi effettivamente non raccoglie le deiezioni del proprio cane non è attuabile e soprattutto non sarebbe efficace. Per questo motivo è nata un'ordinanza che appare fortemente restrittiva e che sta generando numerose critiche, ma che il primo cittadino è determinato a non revocare.

Su alcune pagine internet che fanno riferimento all'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente si legge anche della possibilità che lo stesso venga denunciato perché si rifiuta di firmare la delega all'Asl di riferimento per sterilizzare e microchippare i cani randagi del paese, incorrendo in una violazione di legge. Ma Rizzo controbatte che invece "una convenzione con l'Asl è stata stipulata". Sulla pagina creata ad hoc (già qualche anno fa e ora nuovamente attiva) su Facebook si legge anche dell'intenzione di contestare le eventuali multe al cospetto del giudice di pace di Rometta e si fa riferimento a un appello corale da rivolgere all'Enpa locale (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali). Insomma la battaglia è aperta più che mai in quello che sembra configurarsi come un vero e proprio braccio di ferro tra cittadini e sindaco.

Antonella Trifirò