Zona Falcata. L’accordo tra Regione e Autorità Portuale sarà firmato il 31 ottobre

Ad aspettare la fine dei contenziosi sulle aree tra Autorità Portuale e Regione, col suo braccio Ente Porto, si sarebbe perso ancora del tempo prezioso. L’accordo istituzionale era un passo che andava fatto anni fa, ma meglio tardi che mai. Verrà sottoscritto il prossimo 31 ottobre, a Palermo, con l’obiettivo di “rilancio e sviluppo della zona falcata”.

Ai messinesi, che a gestire l’area sia un ente chiamato Autorità Portuale, piuttosto che uno chiamato Ente Porto, piuttosto ancora che la Regione, importa poco. Quello che importa è che si ponga fine ad anni di abbandono, degrado e insulti alla storia di una città che della “falce” ha sempre fatto nei secoli la sua zona più importante. Non adesso, però, tutt’altro.

Certo, la fiducia è riposta sull’Autorità Portuale, un ente con bilancio in attivo che gestisce il porto storico, il crocerismo, l’approdo di Tremestieri e che ha approvato un piano regolatore portuale con la previsione della riqualificazione dell’intera area falcata, affiancando al bacino di carenaggio ed alla cantieristica navale, il recupero del fronte mare con attività turistiche e storico-culturali.

Dall’altro lato, l’Ente Porto, nato nel 1953 con lo scopo di provvedere all’amministrazione ed alla gestione del punto franco istituito nel 1951, e mai realmente attuato. Attuazione che, nello stesso protocollo d’intesa, viene sancita come “ardua” all’interno del porto storico, “alla luce del vigente quadro normativo nazionale e comunitario”. E negli anni scorsi, si era pensato di trasferire il punto franco in aree del Comune di San Filippo del Mela, intento poi rimasto solo sulla carta.

La Regione, legittimamente, non vuole “regalare” le proprie aree. Ma quale proprietario di un terreno dall’alto valore lo abbandona invece di farlo fruttare? Se la Regione ritiene importante mantenere la propria titolarità sulle aree della zona falcata, per quale motivo non si è mai occupata di abbattere l’ex inceneritore? Per quale motivo non è stata portata avanti la gara di demolizione dell’ex degassifica Smeb e di bonifica dei terreni inquinati?

Inutile piangere sul latte versato, meglio proiettarsi al 31 ottobre, data che dovrà rappresentare l’inizio di un nuovo corso per la zona falcata. Il presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone, lo auspicava da mesi. L’assessore regionale Nino Bartolotta lo aveva preannunciato martedì scorso in occasione della giunta regionale in città. E adesso c’è una data ufficiale.

Stato e Regione sono finalmente d’accordo per riqualificare la zona falcata, tramite il piano regolatore portuale, a prescindere dall’esito dei contenziosi legali sulla titolarità delle aree. Si creerà un comitato di gestione composto da Autorità Portuale, Ente Porto, assessorato regionale ai beni culturali e Soprintendenza ai beni culturali e ambientali.

Un nuovo accordo che fa seguito a quello firmato lo scorso 1 giugno, per la costruzione della strada di collegamento tra via don Blasco e viale Gazzi. Su questo fronte, si spera di arrivare alla gara d’appalto in tempi brevi. Intanto, Autorità Portuale e Regione stanno gettando le basi per un futuro di incremento infrastrutturale e valorizzazione del territorio. Mai le istituzioni erano state così vicine per il bene della città. Alle intese, adesso, dovranno seguire i fatti.

(Marco Ipsale)