Nuove opere pubbliche, clausola per l’assunzione del 50 % di manodopera locale

L’agognato accordo è stato raggiunto. L’amministrazione comunale si è impegnata a sottoscrivere, entro 15 giorni, un protocollo di legalità nel quale verrà prevista l’assunzione di almeno il 50 % della manodopera locale nella realizzazione delle nuove opere pubbliche. E’ l’esito di un incontro che si è svolto al Comune tra il sindaco Renato Accorinti, l’assessore Sergio De Cola, il capo di gabinetto Stefania Mondello, e i segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, Giuseppe De Vardo, Giuseppe Famiano e Biagio Oriti.

Dopo l’ultimo incontro prima della pausa estiva, le segreterie provinciali hanno chiesto una verifica sull’iter delle opere pubbliche cantierabili e da appaltare. Durante l’incontro l’assessore De Cola si è impegnato a comunicare alle organizzazioni sindacali l’elenco delle opere appaltate e da appaltare con lo stato dell’arte di ciascuna.

Per la nuova via Don Blasco, l’amministrazione ha rassicurato che nei prossimi giorni dovrebbe essere sbloccato l’iter per garantire il finanziamento ed appaltare l’opera.

Sul Depuratore di Tono, finanziato dalla comunità Europea con oltre 40 milioni di euro e ancora fermo, l’amministrazione lamenta la mancanza di volontà da parte dell’Assessorato regionale che non ha voluto, ad oggi, anticipare le somme per la progettazione. Somme che consentirebbero la realizzazione dell’opera e il mantenimento del finanziamento europeo. De Vardo, Famiano e Oriti hanno criticato con fermezza il comportamento della Regione Siciliana, che “per non anticipare i soldi per la progettazione, mette a rischio la fattibilità dell’opera e un finanziamento già deliberato dal Cipe”.

Le Federazioni degli Edili di Cgil, Cisl e Uil apprendono con moderata soddisfazione, inoltre, lo sblocco delle procedure da parte del Ministero dell’Ambiente relative al porto di Tremestieri che dovrebbero consentire la stipula e consegna dell’appalto con consequenziale apertura cantiere dopo anni di lungaggini burocratiche. “Un’importante opera per Messina può diventare realtà e consente, in questo drammatico momento, di dare una risposta, seppur parziale, in termini occupazionali ai numerosi lavoratori edili messinesi disoccupati”. Prima che si possano aprire i cantieri, però, passerà ancora un anno (vedi articolo a parte).