Parlano le dipendenti dei servizi sociali: «Il sindaco ci denuncia? Noi ci costituiamo, in carcere non si pagano bollette»

Lo sciopero, dei servizi sociali che si terrà giovedì 17, sarà solo l’ “antipasto” del presidio permanente che verrà organizzato di fronte i cancelli di palazzo Zanca. La protesta è quella dei dipendenti del settore servizi sociali, intenzionati ad andare avanti fin dove possibile per far valere il loro diritto al lavoro e allo stipendio. Il caos scatenatosi nelle ultime giornate a seguito del fuori programma inscenato al Palacultura (vedi correlato), non ha intimorito le lavoratrici, intenzionate ad andare avanti. Proprio ieri le dipendenti, non solo quelle ex-Futura ma anche coloro impiegate nelle altre cooperative, riunite in assemblea, si sono fatte portatrici di una proposta ironica e provocatrice, che purtroppo però nasconde un pizzico di amara verità. Di fronte alla minaccia di denuncia del sindaco Buzzanca, le donne si sono dette pronte ad auto costituirsi a Gazzi. Il motivo? Non certo perché si ritengano colpevoli, ma più semplicemente perché in questo modo potranno contare su vitto e alloggio gratis e soprattutto « non avremo – affermano – il pensiero di dove pagare le bollette della luce e del gas. Ci hanno ridotto a queste condizioni e ci accusano anche di fare “teatrini”, quando invece non siamo noi ad avere esagerato». Parole forti quelle pronunciate dalle dipendenti, che fanno ben capire come della saga servizi sociali verranno scritte ancora tante pagine. (ELENA DE PASQUALE)