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Psoriasi, importante premio per il progetto di una ricercatrice messinese

Il progetto di Natasha Irrera dal titolo “The adenosine receptor agonist PDRN as a possible anti-psoriatic agent SG-2018-12367646” si è classificato all’ottavo posto su 79 progetti presentati e 38 finanziati nella classifica nazionale della ricerca sanitaria finalizzata riservata ai giovani ricercatori (Starting Grant per giovani under 33) ed ha ricevuto un “grant” di 130.000 euro.

Questo prestigioso riconoscimento ha particolare rilevanza, perché pone l’Università di Messina in una posizione di primo piano nello scenario nazionale e siciliano (sono solo 2 gli SG finanziati in Sicilia) e premia gli sforzi che l’Istituzione sta producendo per far emergere i giovani ricercatori che rappresentano il futuro della nostra accademia. 


La psoriasi, nonostante i notevoli passi in avanti compiuti con l’introduzione in terapia dei farmaci “biologici”, è ancora una malattia difficile da gestire in ambito sanitario a causa dell’elevato costo dei farmaci, della scarsa aderenza alle terapie, delle patologie associate, e delle importanti ripercussioni di natura psicologica e sociale.


Lo studio della Dott.ssa Irrera nasce da una collaborazione tra il gruppo di ricerca di Farmacologia del Prof. Francesco Squadrito, al quale la Dott.ssa Irrera afferisce, ed il gruppo di ricerca di dermatologia con i Proff. Serafinella P. Cannavò, Mario Vaccaro e Claudio Guarneri.
L’ipotesi sperimentale è che l’attivazione dei recettori adenosinici A2A possa avere la capacità di modulare l’esagerata risposta immuno-infiammatoria, che caratterizza la malattia, sfruttando un meccanismo di trasduzione del segnale intracellulare, Wnt-beta catenina, che è presente sia nelle cellule immunitarie che nei cheratinociti.