L’ordinanza sui tir finisce al Tar. Per volontà di Rfi, Caronte&Tourist e Aias

L’ordinanza sui Tir “confezionata” dall’Amministrazione Accorinti finisce sulla scrivania dei Tribunali amministrativi. Ben tre i ricorsi presentati contro il provvedimento che obbliga i mezzi pesanti in arrivo dalla penisola o in partenza dalla Sicilia ad utilizzare il Porto di Tremestieri , limitando l’uso del Porto storico e dalla Rada San Francesco solo in caso di chiusura dell’approdo della zona sud, a causa ad esempio di forti mareggiate, o di un’attesa superiore a 60minuti nella chiocciola di Tremestieri .

I tre ricorrenti sono RFI, Caronte e Tourist, che si sono rivolti al Tar di Catania, e l’Aias , l’associazione degli autotrasportatori, che ha depositato il proprio ricorso al Tar del Lazio per chiedere l’annullamento, previa sospensiva, dell’ordinanza. Si tratta cioè degli stessi soggetti che con il sindaco Renato Accorinti hanno avviato e condiviso un percorso comune per individuare una soluzione che andasse quanto più possibile incontro alle esigenze di tutti, ma ovviamente mirando soprattutto al bene di Messina – da decenni schiava dei tir – ed alla salvaguardia dai messinesi – molti dei quali dei tir sono rimaste vittime. Le lunghe riunioni a Palazzo Zanca si sono sempre concluse tra sorrisi,strette di mano e pacche sulle spalle e nulla,in quei giorni di “contrattazione”, avrebbe lasciato presagire questo epilogo, che altro non è che una pugnalata alle spalle.

Rfi contesta la titolarità del Comune a decidere per l’area del Porto storico, che fa parte del demanio portuale e sui cui quindi ha competenza l’Autorità portuale per conto dello Stato. Caronte e Tourist trova illegittima la finalità dell’ordinanza, che punta alla chiusura degli approdi in centro città , mentre l’Aias considera il provvedimento frutto di un “abuso” da parte del Comune di Messina.

Insomma, i tre ricorrenti hanno preparato una bella polpetta avvelenata per il sindaco Accorinti, il quale aveva sempre mostrato entusiasmo per il risultato ottenuto e si era fidato a tal punto da credere davvero in una sana e fattiva collaborazione, tanto che ad un certo punto ha persino delegato il potere di concedere le deroghe alle stesse Compagnie di navigazione, sottraendolo al Comando dei Vigili urbani. Decisione che gli costò la lite con il comandante Ferlisi ed una pioggia di critiche. Ma lui e la sua giunta andarono avanti per la loro strada, sulla quale oggi hanno incontrato un ostacolo che non si aspettavano.