Fermata del tram di Villa Dante, l’inciviltà la fa da padrona. Le immagini del degrado

Chi dice che a Messina la raccolta differenziata non funzioni non si è mai recato alla fermata del tram “Villa Dante”. Nell’aiuola ci va la plastica, sparsi sul marciapiede gli indumenti che non si indossano più, e carta e vetro un po’ dove capita. Del resto non si può avere tutto. A fare da cornice un bel paesaggio bucolico, con erba e piante “rampicanti”. Per chi dice che in città manchino le “aree verdi”.

E’ la voce della guida “I posti da non visitare a Messina”. Lo spettacolo ignobile, purtroppo però, è sotto gli occhi di tutti, proprio di fronte all’arena “villa Dante” che d’estate ospita qualche evento degno di nota. Cosa serve in questi casi? Più cestini, più controlli?

Ferma restando la responsabilità dell’amministrazione pubblica che non interviene nè in termini di pulizia e men che meno di repressione, verrebbe da dire che i messinesi se la meritano tutta la sporcizia accumulata lì perché, esclusa l’ipotesi che un camion della spazzatura si sia ribaltato proprio in quel punto, il degrado è il risultato dell’inciviltà di quei cittadini per cui utilizzare gli appositi cestini per l’immondizia comporta, evidentemente, troppo sforzo. A giudicare dalle espressioni non stranite dei passanti, si può intuire che non siamo di fronte a una visione ribaltata della realtà. Già, perché l’inciviltà e l’incuria hanno maturato nelle persone la capacità di non indignarsi più e rassegnarsi di fronte a uno spettacolo troppo spesso visto. E il finale, si sa, è sempre lo stesso. Scriveva Fedor Dostoevskij: “A tutto si abitua quel vigliacco che è l’uomo”.