Politica

Pums, isole pedonali e bici, critiche anche dalla maggioranza: scontro in aula

MESSINA – Il Pums è tornato in aula (dopo l’appuntamento del 4 marzo) per una seduta congiunta tra prima e sesta commissione, con ospiti ancora una volta il vicesindaco Salvatore Mondello, i dirigenti del dipartimento e, stavolta, i rappresentanti delle circoscrizioni. In videocollegamento l’ingegnere Guido Marino, di Tps Pro. E anche stavolta non sono mancate le polemiche.

Mondello: “Ponte? Governiamo il processo con il Pums”

Mondello, in apertura, ha spiegato che la commissione è “destinata a continuare il ragionamento complessivo sul Pums. Consentitemi solo un passaggio tecnico-strategico: questo strumento è sempre più importante per essere più incisivi nelle questioni legati a scenari e strategie sul ponte. Bere o affogare? Non siamo in queste condizioni, ma dobbiamo decidere se gestire i processi di sviluppo o subirli. La scelta non ha grandi margini di manovra e ritengo sia auspicabile governare i processi, anche in base a quanto ci è stato detto lunedì in commissione Ponte. Il Pums è uno strumento di pianificazione e sarà sottoposto al voto consuntivo delle Municipalità, per questo la loro presenza è importantissima. Il parere che esprimere deve scaturire da una reale conoscenza del piano stesso”.

Marino ha esposto il piano: “Aiutiamo il pedone”

Poi ha parlato Marino, ripercorrendo a grandi linee il Pums: “L’essenza del piano è che contempla tutta una serie di interventi in diversi settori”. Poi è tornato a parlare dei vari punti, tra cui “ztl, zona 30 e aree ciclabili come cuscinetto delle aree pedonali. Erano state prospettate diverse alternative in cui si prospettava vari scenari”. E ancora: “Viene favorito l’uso delle biciclette attraverso il bike sharing e sarà il Comune a fare i vari bandi di gara per il servizio. Un altro piano è sulla sicurezza stradale, con interventi sugli assi a più alta incidentalità, come Consolare Pompea o aree simili. Si vuole aiutare soprattutto il pedone”.

Trischitta e Gioveni all’attacco del Pums

Pippo Trischitta, capogruppo di Con De Luca per Basile, non è d’accordo e ha attaccato Marino, accusandolo di non aver vissuto a Messina né di aver analizzato il tessuto economico: “Così si distrugge tutto, tutte le attività commerciali. Rendere pedonale da Villa Dante al Viale non ha senso. Lei non ha parlato di metropolitana ad esempio, né della viabilità della zona sud dove per fare 300 metri sulla statale si perde mezz’ora. Questo piano è giusto solo a livello teorico ma non su quello pratico”. E per la sua posizione praticamente d’opposizione rispetto all’amministrazione, ha ricevuto il supporto del capogruppo di FdI Libero Gioveni che “già la volta scorsa ho parlato della questione e il nostro gruppo è assolutamente contro la pedonalizzazione dal viale San Martino a Villa Dante. E abbiamo parlato anche della strada statale 114, tanto che abbiamo chiesto un consiglio straordinario sulle modifiche viarie che ci saranno qualora venga costruito il centro commerciale di Zafferia”. E Gioveni è tornato sul Ponte: “Tra poco cominceranno i lavori per le opere complementari, così facciamo implodere ulteriormente la viabilità cittadina. Questa è una cosa che mi fa impazzire”.

Schepis difende: “Questa la città che vorrei tra dieci anni”

A difendere il Pums è stato poi Giuseppe Schepis: “Ricordiamoci che questo è uno strumento che guarda al futuro. Siamo chiamati a dare un indirizzo alla città, puntando sempre al meglio. Sono rammaricato per chi ha definito deleterio un piano del genere, studiato nei dettagli. Non è una questione ideologica la mia, ma valuto quanto ci è stato sottoposto e questa è la città che vorrei tra dieci anni. Credo che ribaltare la piramide, mettendo davanti a tutti le persone con disabilità e poi i pedoni, con ultimo le auto, sia importante. E credo che già tanto sia stati fatto, con decine di migliaia di abbonamenti al trasporto pubblico e una città dove gli incidenti sono sempre meno”.

La lunga risposta di Mondello

È stato Mondello a rispondere alla fine, dopo un intervento del presidente della terza Municipalità Cacciotto. L’assessore ha detto: “Mi trovo in fortissimo imbarazzo per quanto ascoltato oggi. Il mio dubbio è la percezione che c’è, perché credo che non siano state comprese le dinamiche varie. Se compro un libro e non lo leggo tutto non lo posso capire. Il piano ha una durata di gestazione di 4 anni. I signori che hanno redatto il piano sono gli stessi del Pgtu o del piano della città metropolitana. Non si può dire che non conoscano la città, perché hanno fatto una ventina di forum, sono stati qui mille volte. E poi dico che il piano è dell’amministrazione, della giunta, non della Tps. Il piano è della giunta, deve essere chiaro. Prima di fare affermazioni bisogna comprendere come funziona la filiera. Lo ripeto da cinque anni e ho la sensazione che mi sto parlando e dando le risposte da solo. Un piano prevede tutto quello che è una visione, la follia dell’amministrazione, ciò non significa che ciò che c’è nel piano non possa essere modificato in corso d’opera”.

E ancora: “Il Pums ha una gestione lunga, decennale, e prevede step intermedi ogni due anni proprio per questo. Il Pums, come ho già detto, ha la fortuna di avere un intreccio importante con il ponte sullo Stretto, ed è un punto di forza non di debolezza. Noi siamo in grado oggi di approvare uno strumento che mi aiuta a governare il discorso del ponte. Il piano sarà riaggiornato proprio sul ponte. Le ztl? Ho detto già tante volte che saranno a fascia oraria, le regole vanno stabilite sulle funzioni delle singole aree. E saranno gestite con un’elettronica specifica. Poi parlo delle piste ciclabili: Gioveni mi trova d’accordo, se c’è una cosa che non è percorribile non si farà. Il piano è una programmazione, lo ripeto, ma se una soluzione non si può percorrere non si fa. Chiedo scusa io all’ingegnere Marino per questo attacchi, perché la pianificazione che abbiamo messo in atto è stata condivisa e articolata. E chiudo: il piano è stato finanziato dal Mit, senza spendere un centesimo, e il Mit ci ha anche premiati. Abbiamo anche potuto acquistare decine di bus. Se Messina si è ritrovata in condizioni difficili è stato per la mancanza di capacità di pianificazione in passato. Ci vuole coraggio. I problemi di oggi sono storture di 30 anni. Sono stati rilasciati concessioni edilizie per decenni dove non si doveva. Come possiamo rimediare? Con una serie di attività precise. Nella strategia esiste una Metroferrovia che è ancora sotto utilizzata. Ma stiamo progettando anche la Metromare. Abbiamo potenziato il trasporto pubblico e continueremo a farlo. Se ho una città con capienza 100 auto ma ne ho mille, bisogna per forza ridurre le macchine. Sentire certe cose mi fa dispiacere”.