Scavi San Giacomo, dopo il sit-in dei giovani messinesi l’amministrazione avvia i lavori di pulizia e scerbatura

Il 22 agosto scorso un gruppo giovani universitari aveva organizzato un sit-in per denunciare lo stato di degrado e abbandono degli scavi dell’antica chiesa di San Giacomo, alle spalle della Cattedrale, in pieno centro storico. A distanza di qualche giorno dalla quella simbolica iniziativa, che aveva catturato l’attenzione dei tanti croceristi sbarcati in città (vedi articolo correlato), l’Amministrazione comunale ha avviato di lavori di pulizia scerbatura all’interno degli scavi stessi. Coincidenza? Secondo i promotori del sit-in no e in un comunicato sottolineano che seppur «sarebbe oltremodo presuntuoso da parte nostra ritenerci gli unici artefici di questo “miracolo”» non si può non «rimarcare il legame cronologico tra la nostra iniziativa di denuncia e l’intervento da parte del Comune».
Le buone intenzioni dell’amministrazione, dimostrate con questi primi interventi, non bastano però agli studenti, che sollecitano espressamente gli amministratori messinesi «affinché l’intervento posto in essere non si riveli il classico “contentino tappabuchi”, ma possa realmente servire al recupero e alla valorizzazione di un patrimonio importante, è necessario che quest’opera di pulizia prosegua (ad oggi restano ancora le enormi infiltrazioni d’acqua e buona parte della vegetazione) e che venga successivamente predisposto un piano strutturale di mantenimento del decoro».
Se sulla “celerità” dell’azione amministrativa gli universitari non si prendono tutti i meriti, c’è invece una seconda questione sulla quale mettono da parte ogni forma di modestia e ritengono di essere stati un esempio per tutti: «l’importanza di essere cittadini attivi e denunciare ciò che non va nella nostra città. Senza molta retorica, senza inutili giochi politici – scrivono – siamo scesi in piazza, abbiamo protestato per ciò che ci sembrava giusto, per rivendicare un diritto (quello di vivere in un ambiente decoroso) che ci veniva negato. Sembra che questa operazione abbia smosso qualcosa. Come lo hanno fatto le tante altre meritevoli iniziative autonome promosse da singoli cittadini nel corso dell’estate. Ecco, questa ci sembra la dimostrazione più evidente che, quando ci si mette d’impegno (e ci si mette la faccia) le cose possono cambiare. E’ importante, lo ribadiamo ancora una volta, “fare la nostra parte”. Ci auguriamo – concludono – che questi fortunati avvenimenti possano servire da ulteriore stimolo per tutti noi, al fine di una concreta riappropriazione dei meravigliosi luoghi della nostra città.Noi siamo Messina, facciamo la nostra parte».(DLT)