Il consiglio comunale boccia i bilanci dell’Atm. Rinviata a lunedì la trattazione della delibera di liquidazione

Si addensano sempre più le nubi sul futuro dell’Azienda di pubblico trasporto della città, i cui bilanci sono stati compattamente bocciati dal consiglio comunale nel corso della seduta di ieri pomeriggio: pollice verso per i documenti di previsione 2009-2010, per i pluriennali 2009-2011 e 2010-2012, e per i consuntivi 2007-2008. Votazioni abbastanza veloci, astensione tecnica in tutti e quattro i casi da parte del presidente di sessione, Trischitta. Momento di stand-by, per via di una sospensione richiesta dal Pd, al momento della delibera riguardante il piano di riorganizzazione dei servizi della mobilità urbana che comprende anche la strada della messa in liquidazione dell’azienda di via La Farina, considerata dall’amministrazione l’unica possibilità di salvezza. Soprattutto alla luce delle ennesime bocciature ai documenti contabili. Pur infatti volendo valutare l’ipotesi di trasformazione dell’Atm in Spa, risulta difficile immaginare un privato disposto ad entrare a far parte di una società i cui bilanci, ormai da anni, non godono più di credibilità e fiducia da parte di quella stessa amministrazione che ne è socia di maggioranza. A questo proposito la querelle è lunga e senza fine.

La sospensione è stata richiesta perché il Partito democratico è chiamato a valutare bene l’ipotesi di messa in liquidazione, ma soprattutto la fase di riorganizzazione, i cui tempi “tecnici” non è escluso vadano a coincidere anche con una nuova fase amministrativa che potrebbe vedere proprio coloro che al momento siedono tra gli scranni dell’opposizione, tra quelli della maggioranza. Una patata bollente, dunque, anche per le future gestioni amministrative. La seduta si è conclusa con un nulla di fatto, o meglio con un rinvio della trattazione nella seduta di lunedì 19, sempre alle 18.30. Per l’occasione il consigliere dell’Udc Melazzo ha però chiesto la presenza del ragioniere generale e dei revisori dei conti: a questi ultimi verrà infatti chiesto di spiegare che ripercussioni potrà avere sull’ormai prossima approvazione del bilancio di previsione, l’ipotesi di messa in liquidazione dell’azienda.