Il Pd conclude i Forum ed è pronto alla Conferenza programmatica

“Non abbiamo lavorato ad un programma elettorale ma per elaborare le linee guida per cambiare questa città”, con queste parole il segretario cittadino del Pd Giuseppe Grioli ha sintetizzato il lavoro svolto fin qui dai Forum sul Sistema città che si sono conclusi oggi al Palacultura e che hanno fatto da piattaforma alla Conferenza programmatica cittadina del partito in programma il prossimo fine settimana.

I Forum si sono snodati con un sistema semplice, affrontando, insieme alle categorie, alle forze sociali, ai sindacati, alle associazioni, le singole tematiche e criticità di una città ormai allo stremo ma purtroppo anche senza una prospettiva diversa, quale invece il Pd vuol puntare a costruire. Uno dei nodi fondamentali affrontati infatti è stata proprio la “ pessima cultura di governo della cosa pubblica- si legge nel documento conclusivo- da un perverso rapporto tra governanti e governati, da una cultura clientelare che non lascia spazio ad una visione di futuro fondata su obiettivi di sviluppo. Il tessuto imprenditoriale è poco dinamico e scarsamente incline al rischio e all’investimento e portato più alla rendita ed all’investimento sicuro”.

Una simile cultura che ormai permea ogni strato della società ha di fatto causato lo stato attuale della città che sembra non riuscire più a trovare la forza per alzarsi, anche perché fin troppo abituata a dipendere dal pubblico, dalla manna dal cielo che un facile sistema clientelare utilizza per non risolvere i problemi ma rendere schiavi dal bisogno i propri cittadini-votanti.

Quanto alle prospettive i lavori del Forum hanno rilevato ad esempio quanto il dibattito sul Ponte sullo Stretto, “abbia messo un tappo sulle prospettive strategiche della città che non ha saputo progettare un futuro, aspettando l’opera salvifica e risolutiva di tutti i problemi. Nel frattempo Messina città di mare ha perso tutte le sue prerogative di città marinara. La cantieristica navale ha subito un grave ridimensionamento associato allo svuotamento delle attività dell’Arsenale Militare.Il rapporto città-mare non è decollato per via di ampie aree soggette ad occupazione abusiva dei litorali e il crocierismo non assicura un impatto forte sull’economia per l’assenza di strategie”.

Nel frattempo, aspettando il Ponte Messina è rimasta isolata dal punto di vista dei trasporti e delle infrastrutture. L’analisi di tutte le criticità, comprese quelle che riguardano la crisi di Palazzo Zanca ed il rischio dissesto nonché l’incapacità dell’Ente di gestire i servizi, unico “compito” rimasto, non hanno però impedito la voglia di mettere nero su bianco le proposte per un “Nuovo sistema città”, che sarà appunto al centro della Conferenza programmatica cittadina.

“Abbiamo contestato il vecchio modo di far politica, troppo autoreferenziale e legato ad un altro modo di gestire il pubblico- spiega Grioli- adesso dobbiamo pensare a come cambiare. C’è un solo modo, imparare a fare sistema, fare squadra, senza più conflitti ma pensando alle nostre eccellenze, al Cnr, al mondo privato, ai cervelli che emigrano. Dobbiamo recuperare la bellezza della nostra città. Il Comune da Ente erogatore di pessimi servizi deve tramutarsi in centro strategico di progettualità. E non dobbiamo dimenticare la cultura. Torino da città delle auto è diventata la città della cultura. Anche noi possiamo fare altrettanto”.

Tra l’altro Messina ha buone basi, con un patrimonio storico, culturale ed artistico invidiabile e che è proprio al fianco del patrimonio paesaggistico. Basterebbe solo unirli in “matrimonio”. Come si legge nel documento conclusivo, ricordare che “le infrastrutture materiali sono importanti quanto quelle immateriali”.

Dalle infrastrutture vere e necessarie al sistema portuale, dalla spinta al crocierismo all’affaccio a mare passando per la Fiera, fino alla Rada San Francesco da liberare dagli approdi, sono tutti i punti affrontati dalle giornate del Forum e finiti nella piattaforma che sarà oggetto di discussione nella Conferenza programmatica cittadina del 18 e 19 gennaio.

“Cosa è mancato in questi anni? Messina ha vissuto la sua crisi peculiare nella crisi italiana, ha dato prova di incapacità a rappresentarsi con una classe dirigente orgogliosamente in grado di imboccare il cambiamento. Egoismi, piccoli scontri tra istituzioni, gelosa conservazione di miseri privilegi e assenza di lavoro di squadra spesso conseguenza di uno scarso senso di comunità che antepone il proprio tornaconto elettorale, economico e di visibilità a discapito della crescita di una realtà collettiva”. Un’analisi lucida, corredata da una serie di linee guida e proposte che riguardano sia la “coscienza” che le cose da fare per ridare decoro, bellezza, occupazione, sia i progetti, piccoli e grandi che il Pd vuol portare all’attenzione dei messinesi e che partono dalla necessità di “tornare a fare squadra”. Vedremo in che modo le tante idee potranno tradursi in un programma da sottoporre ai cittadini per le amministrative di primavera. Oggi il simbolo della realtà è la vertenza Triscele, frutto di un bacio mortale tra l’imprenditoria messinese assistita e la politica assistente. E’ stata quest’alleanza che ha devastato il territorio.

“Dobbiamo chiudere col passato- conclude il segretario cittadino- dobbiamo pensare ad imprese che investano sul territorio, non che speculino. Imprese che determino il cambiamento e non lo blocchino. Noi difenderemo i lavoratori Triscele perché vogliamo difendere la città. Si sono persi tanti marchi-simbolo, come la Birra Messina, ma anche i Molini Gazzi, la Rodriquez. Marchi che sono scomparsi e che rappresentano la storia e la tradizione della città. E’ da qui che dobbiamo ricominciare chiudendo col passato”.

Per farlo non basterà chiudere una porta, ma occorre una rivoluzione culturale e di costume prima ancora che nei metodi.

Rosaria Brancato