Il pozzo senza fondo chiamato Messinambiente: il momento della verità

L’amministrazione Accorinti ha deciso di scoperchiare le pentole e ad analizzare ogni singolo costo della gestione dei rifiuti, che grava complessivamente sull’ente, e quindi sui cittadini, per 44,5 milioni di euro. L’attività ispettiva sui conti di Messinambiente, annunciata in conferenza stampa dall’esecutivo di Palazzo Zanca (vedi correlato), in realtà, è già stata avviata dal capogruppo dei Progressisti democratici, Daniele Zuccarello, che questa mattina incontrerà i giornalisti per snocciolare dati e numeri raccolti in settimane e settimane di “visite” nella società di via Dogali.

Tante le anomalie riscontrate ed i punti poco chiari da focalizzare, iniziando dal numero dei dipendenti e dal loro impiego da parte dell’azienda. Dal momento della costituzione della partecipata, avvenuta nel 1998, i lavoratori sono aumentati da 335 agli attuali 528. Al di là del numero complessivo,è il modo in cui vengono impiegati che desta più di qualche sospetto nel consigliere comunale.

Al servizio di spazzamento, che in base al piano industriale 2013 (su cui è stata ripartita la Tares!) costa oltre 12 milioni di euro, son destinate solo 164 unità per tutto il territorio comunale, suddiviso nelle sei circoscrizioni cittadine. Carte alla mano, Zuccarello accenderà i riflettori anche sulle ore di straordinario, che per il 2013 ammontano a quasi 7 mila per una spesa di € 187.000,00 (vedi correlato). Una cifra consistente ma assai inferiore a quella degli anni precedenti, con il picco massimo registrato nel 2008, quando il totale degli straordinari superò in bilancio il milione di euro. Il dettaglio sarà illustrato in conferenza stampa, con riferimento anche agli anni 2009,2010, 2011 e 2012.

Anche a Messinambiente, come all’Ato, non mancano i casi di avanzamento di livello, avvenuti anche qui piuttosto velocemente , con veri e propri salti dal 2° al 5° livello o dal 4° all’ 8° livello.

Il nodo principale del costo sostenuto da Messinambiente riguarda, però, il servizio di trasporto in discarica, espletato non solo con mezzi propri ma anche con mezzi di ditte esterne. Gli affidamenti esterni hanno inevitabilmente fatto lievitare le spese, anche a causa di una gestione poco oculata e poco trasparente, sui cui Zuccarello ha intenzione di soffermarsi nel corso dell’incontro odierno, fornendo numeri precisi. Una capitolo a parte riguarderà il servizio di manutenzione dei mezzi.

Il”dossier” redatto dal consigliere comunale del Pd potrebbe tornare utile anche all’amministrazione Accorinti, che vuole definitivamente dare un taglio al passato ed iniziare una fase nuova, per puntare ad un duplice obiettivo: migliorare un servizio che oggi è pessimo, rendendo la città più vivibile; ed abbassare i costi della gestione dei rifiuti, riducendo così l’odiato tributo sulla spazzatura, qualsiasi sia il nome che il Governo nazionale voglia dargli.

Il primo segnale di rottura, l’amministrazione Accorinti l’ha dato con la non approvazione del bilancio della sua partecipata, che adesso dovrà essere rivisto secondo le indicazioni fornite dall’assessore Daniele Ialacqua durante l’assemblea dei soci di martedì sera (vedi correlato). Un secondo forte segnale arriverà se sarà mantenuta la promessa di mandare tutti gli atti in Procura ed alla Corte dei conti, per individuare i responsabili di eventuali gestioni poco assennate.

Una cosa comunque è chiara già adesso: da Messinambiente parte la “rivoluzione” delle partecipate del Comune. C’è grande attesa per i provvedimenti che la giunta Accorinti adotterà per Atm, Ato e Amam . (Danila La Torre)