Il Comune non paga i canoni al Demanio marittimo, gli interrogativi di Gioveni sui debiti accumulati

Aree demaniali della città da sempre al centro di contenziosi e motivo di rapporti poco idilliaci tra le amministrazioni che si contendono la proprietà. Nei giorni scorsi il comandante della Capitaneria di Porto, Antonino Samiani, ha convocato una seduta della Commissione di Delimitazione di cui fanno parte il Demanio, il Genio Civile Opere Marittime, l’Autorità Portuale, il Comune e l’agenzia regionale del Demanio, per provare a trovare soluzioni e accordi quanto più condivisi.

Nel frattempo però l’argomento ha attirato l’attenzione del consigliere comunale Libero Gioveni che dopo un’indagine ispettiva, nata anche dalla curiosità di approfondire i recenti conflitti nell'attribuzione del diritto di gestione della zona Falcata, teme le conseguenze dei cattivi rapporti tra Comune e Demanio regionale marittimo.

“Il Demanio marittimo, che fa capo all'assessorato regionale Territorio e Ambiente, ha la tutela e la gestione di tutta la costa messinese ad eccezione del tratto compreso fra il torrente Portalegni – Cannizzaro ed il torrente Annunziata, che è invece di esclusiva competenza dell'Autorità Portuale. Ebbene il Comune di Messina sembra non versi più da anni i canoni concessori al Demanio marittimo, nonostante le agevolazioni fiscali riconosciute a Palazzo Zanca che quindi sarebbe tenuto a pagare soltanto il 10% degli oneri per l'occupazione di aree demaniali. Un esempio è dato dall'occupazione per il mini autodromo dello Stretto per il quale, appunto, da oltre un decennio il Comune non versa più il relativo canone nelle casse regionali”.

Il consigliere Udc spiega che l'Ufficio Demanio marittimo ha inoltrato il 25 marzo scorso al Dipartimento Demanio e Patrimonio una proposta di adesione a transazione di credito derivante da occupazione di aree demaniali che potrebbe essere definita versando nelle casse regionali la somma complessiva di € 96.748,21.

Alla luce di questa situazione Gioveni vuole capire innanzitutto i motivi di questi ritardi nel pagamento del debito frutto della predetta transazione. Vuole sapere a quanto ammontano complessivamente i debiti con il Demanio regionale marittimo e se, risultando fra quelli censiti nell'ultimo piano di riequilibrio per il quale si attende l'esito del Ministero, la suddetta proposta di transazione li sanerebbe tutti. Infine chiede se è nelle intenzioni di codesto Dipartimento aderire alla transazione al fine di evitare possibili contenziosi ad ulteriore pregiudizio per le casse comunali.