Risonanza magnetica. Rifondazione Comunista chiede chiarezza

“Riteniamo gravissima un’eventuale mancanza di attenzione per la città capoluogo, ma pensiamo anche che tali scelte debbano essere dibattute dalle Autorità interessate avendo a mente l’oggettivo interesse della popolazione tutta e non guerre di campanile, all’ombra delle quali troppo spesso si nascondono poco nobili interessi privati”.
E’ quanto afferma Rifondazione Comunista in merito alla disputa della Risonanza Magnetica ad alto campo tra il Punto territoriale di Assistenza del Margherita di Messina e l’ospedale di Barcellona.

“I dati statistici rilevabili sui siti aziendali istituzionali – scrive il coordinatore della federazione di Messina, Alfredo Crupi – ci dicono che per l’esame come la risonanza il Policlinico avrebbe 5 giorni di lista di attesa, il Centro Neurolesi 30 giorni e solo l’Azienda Papardo Piemonte 131 giorni (dato del 22 marzo 2013). Ovviamente i dati sopra elencati potrebbero non essere corrispondenti alla situazione di fatto che può risultare alle nostre Istituzioni”.
Per questo motivo, Rifondazione Comunista chiede all’assessore alle politiche sanitarie Nino Mantineo di adoperarsi perché le varie strutture sanitarie “dicano chiaramente quante risonanze magnetiche hanno nel territorio della città di Messina, quante ne hanno in provincia, dove sono allocate, quale bacino di utenza servono e quanti giorni di lista di attesa ciascuna di esse prevedono”.

“Solo rendendo pubblici i necessari rilevamenti statistici – afferma Crupi – le istituzioni, le forze politiche e sociali, i mezzi d’informazione, i cittadini, si possono confrontare su basi oggettive sulla più idonea collocazione delle tecnologie più avanzate affinché tutti, indipendentemente dal territorio di residenza, possano aver garantito, come recita la nostra Costituzione, “la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività….”.
Secondo Rifondazione Comunista, la questione non è prioritaria: “Vorremmo – conclude la nota – che l’attenzione dei responsabili si concentrasse sui veri gravissimi problemi di cui soffre la sanità nel capoluogo e non si lasciasse distrarre da discutibili interessi campanilistici o corporativi, col rischio di farsi strumentalizzare da suggeritori interessati magari solo a rimediare qualche posto di responsabilità, altrimenti irraggiungibile”.