Taormina. Incassi al Teatro antico, Novamusa ricorre in Cassazione. Il Comune si costituisce

Il Comune di Taormina, con determina del sindaco, Eligio Giardina, ha conferito incarico legale all’avvocato Pietro Rabiolo con studio a Caltanissetta per costituirsi innanzi alla Suprema corte di Cassazione, avverso il ricorso promosso dalla società Novamusa. E’ stata altresì conferita procura speciale al legale con ogni potere di rappresentanza a difendere le ragioni dell’ente locale. Con la stessa determina è stata impegnata la somma di 8mila e 754 euro. Il superiore importo dovuto sarà liquidato solo al termine del grado o della fase di giudizio per cui l’incarico è stato conferito. La vicenda è legata agli incassi per le visite nei siti archeologici siciliani. Tra essi il Teatro antico di Taormina.

Una controversia giudiziaria che vede protagonisti alcuni enti pubblici e la società Novamusa che ne gestisce i botteghini. Secondo la Corte dei conti, non sarebbero state versate a Comuni e Regione le percentuali spettanti per legge. L’Azienda è stata condannata anche in appello. L’esito del giudizio è praticamente ugualea quello di primo grado. Nel caso specifico di Taormina, il Comune rivendica 965mila euro. Il dispositivo prevede un risarcimento di 16 milioni alla Regione Siciliana. Bisogna poi aggiungere altre somme ai Comuni di Siracusa (957mila euro), Segesta-Calatafimi (415mila euro), Marsala (54mila euro) e Castelvetrano (391mila euro). Il contenzioso si protrae da oltre un decennio. Il rappresentante di Novamusa sostiene, dal canto suo, di aver restituito qualcosa come 14 milioni di euro. Altri 19 li avrebbe invece trattenuti quale compensazione per degli interventi che sarebbero stati eseguiti nei vari siti.

C. Casp.