Il Consiglio comunale non vuole parlare di Tir. Preferisce parlare di Tar

A volte una vocale cambia il senso delle cose ed attribuisce ad una cosa molta più importanza di un’altra. Prendiamo il Consiglio comunale di oggi: per l’Aula il problema dei Tir che invadono la città è ben poca cosa rispetto alla catastrofe imminente della chiusura del Tar di Catania che come è noto a tutti i messinesi causa dei disagi intollerabili per la vita e la sicurezza dei cittadini….

Così mentre l’amministrazione è impegnata in uno scontro senza precedenti contro la società Caronte-Tourist per cercare di liberare Messina dalla schiavitù ai mezzi pesanti, incontrando non solo ostacoli anche istituzionali, ma alibi e rinvii, il Consiglio comunale si trincera dietro la mancata volontà e dietro la mancanza di coraggio, e non affronta il problema aggrappandosi a cavilli formali.

Per la verità non è l’intera Aula a non volere (o peggio, a non potere) affrontare l’argomento, perché anzi, l’ordine del giorno è stato presentato da tre consiglieri comunali Pd, Daniele Zuccarello, Donatella Sindoni e Claudio Cardile, abbandonati dai colleghi di partito che gli hanno voltato le spalle e sostenuti invece dai 4 consiglieri di Cambiamo Messina dal basso Fenech, Sturniolo, Risitano, Lo Presti e da Fabrizio Sottile, Forza Italia, Piero Adamo, SiAmo Messina.

Il problema è tutto in casa Pd, che, evidentemente, non vuole (o non può) affrontare la tematica e preferisce parlare della “ben più grave ed urgente” emergenza Tar che non dei tir….probabilmente per non creare fastidi al leader del partito Francantonio Genovese, socio dei Franza. A volte i realisti sono più realisti del re.

L’immagine di quel che è accaduto oggi in Consiglio è emblematica di un mondo politico che si allontana sempre più dai problemi reali e quotidiani della gente, ma lo fa senza avere neanche il coraggio di dirlo chiaramente e difendere le proprie posizioni. Nessuno oggi ha gettato la maschera e detto la verità, preferendo appellarsi a formalità.

Ma andiamo per ordine.

Ad apertura della seduta è Donatella Sindoni, Pd, tra i firmatari della proposta sulla regolamentazione dei flussi di traffico dei mezzi pesanti, a chiedere, alla luce del fatto che l’amministrazione sta varando la determina anti-tir che venga effettuato il “prelievo” del provvedimento, attualmente non all’ordine del giorno.

“Penso sia doveroso per quest’Aula affrontare un tema che riguarda la vita di tutti i messinesi e sul quale non credo ci possano essere divisioni. Stiamo parlando della vita e della sicurezza dei cittadini e di un provvedimento che la giunta prenderà entro il 20 luglio e non può vedere il Consiglio in silenzio”.

L’ordine del giorno prevede il no alle corse diurne della Cartour per i mezzi pesanti, verifiche sullo stato del cavalcavia, deroghe di nuovo ai vigili, date certe su completamento di Tremestieri e sulla via don Blasco, gestione ecopass al comune.

Subito dopo la Sindoni prende la parola Antonella Russo, anche lei Pd, chiedendo il prelievo di un altro ordine del giorno, in questo caso a sostegno delle iniziative contro la chiusura del Tar di Catania. L’11 luglio tra l’altro in Commissione alla Camera un emendamento Pd ha già salvato il Tar di Catania, dal momento che la città non è sede anche di Corte d’appello, pertanto non esiste più né l’urgenza né la necessità che un Consiglio comunale si esprima con tanta sollecitudine.

Può sembrare una barzelletta quello che stiamo per raccontare ma invece è vero: il consiglio comunale ha preferito il Tar ai tir con una votazione che dovrebbe far riflettere sullo stato di salute della politica locale.

A futura memoria ecco l’esito della votazione.

FAVOREVOLI ALL’ESAME DELLA PROPOSTA ANTI-TIR di Zuccarello-Sindoni-Cardile hanno votato in 9: Lucy Fenech, Gino Sturniolo, Nina Lo Presti, Ivana Risitano (Cambiamo Messina dal basso), Piero Adamo (SiAmo Messina), Fabrizio Sottile (F.I), e ovviamente i tre Pd firmatari, Daniele Zuccarello, Claudio Cardile e Donatella Sindoni.

CONTRARI: Carlo Abbate, Elvira Amata, Rita La Paglia ( Democratici riformisti) Pio Amodeo, Nora Scuderi, Pippo De Leo (Megafono), Franco Mondello, Mariella Perrone, Libero Gioveni, Andrea Consolo (Udc), Paolo David (Pd, unico ad avere il coraggio delle sue posizioni nel partito).

ASTENUTI: Emilia Barrile, Carlo Cantali, Simona Contestabile, Antonella Russo, Francesco Pagano, Iannello Pietro (Pd), Santi Sorrenti, Nino Interdonato (Democratici riformisti), Giuseppe Trischitta (Forza Italia)

A conti fatti è il PD che ha affossato l’ordine dei giorno dei colleghi con 6 astensioni ed un no.

C’è da chiedersi poi come ci si possa astenere su un tema simile. Sarebbe molto più comprensibile un “no”, come ha fatto il capogruppo Paolo David che un’astensione che sa più di fuga di fronte alle responsabilità che un Consiglio dovrebbe avere nei confronti dei messinesi prima ancora che di fronte ai propri elettori (che tra l’altro hanno votato un programma elettorale che si basava sul no ai tir in città, o almeno così era scritto).

Il Pd comunque è in buona compagnia nel non voler discutere la questione lotta ai tir, perché la pensano così anche i Democratici riformisti, il Megafono, l’Udc e Trischitta.

Ma la cosa più bizzarra non è la votazione che affossa la proposta anti-tir, quanto la votazione successiva, quella che vede “prelevata” a furor di popolo con 22 si e 8 astenuti (su 30 presenti) l’ordine del giorno sulla chiusura del Tar di Catania, che, come dichiarato da Antonella Russo “deve vedere il Consiglio comunale al fianco della giunta Accorinti in questa battaglia”. Siamo d’accordo, non si capisce però perché su questa battaglia “all’ultima udienza amministrativa” ci debba essere l’unità e su quella per liberare Messina dalla schiavitù ai tir è bene che Accorinti se la sbrighi da solo.

Ovviamente l’ordine del giorno sul Tar è stato approvato con 25 sì su 30 presenti.

A riaccendere le polveri ci ha pensato Daniele Zuccarello che ha messo all’angolo un partito, il Pd, che già in conferenza di capigruppo aveva chiarito che “quest’ordine del giorno non s’ha da fare” parafrasando Manzoni.

“Constato che è più importante il Tar di Catania della sicurezza e della vita dei messinesi- ha detto Zuccarello- La mia proposta chiedeva all’Aula di esprimersi su una problematica importante e urgente, ma a quanto pare siamo in pochi a pensarla così. Votate il Tar di Catania, allora, esponetevi su questo, visto che queste sono le vostre priorità. Non esponetevi sulla lotta anti-tir se è questo che volete”.

Per De Leo, Megafono quelle anti-tir “sono finte battaglie che fate per finire sui giornali o mettervi la medaglietta sul petto. Ora con questo provvedimento della giunta i tir torneranno nel Boccetta la notte e la gente non potrà più dormire”.

Rassicuriamo De Leo che l’amministrazione sta facendo la determina esattamente per il motivo opposto: liberare la città dai tir, che anche attraverso l’attuale gestione delle deroghe comporta un flusso sul Boccetta sia diurno che notturno.

Amare le conclusioni di Claudio Cardile firmatario dell’ordine del giorno anti-tir “Questo consiglio comunale aveva un’occasione importante e l’ha sprecata. Era non solo opportuno esprimersi ma anche urgente, dal momento che l’ordinanza scatterà il 20 luglio. Per voi invece è molto più urgente del Tar di Catania….”

Immediata la replica di Franco Mondello (che era contrario al prelievo di entrambi gli ordini del giorno per motivi legati alla trattazione del bilancio), che ha invitato a dedicare la seduta di domani alla vicenda tir.

Ma come è apparso evidente il Pd non ha alcuna intenzione di affrontare la vicenda tir, e ci ha pensato la presidente Emilia Barrile a smorzare qualsiasi velleità di affrontare con urgenza un tema urgente e sentito, diluendo la proposta di Mondello nel tempo.

“Non è possibile dedicare la seduta di domani all’argomento perché c’è il question time” (ndr: risposta ad interrogazioni risalenti anche ad ottobre 2013).

L’esponente del Pd ha spiegato che la conferenza dei capigruppo deciderà quando dedicare una seduta aperta del consiglio comunale alla vicenda.

Tuona Ivana Risitano: “fare un consiglio comunale aperto equivale a non voler decidere, oltre ad esporre a pressioni l’Aula. Facciamo in modo che vengano anche i cittadini allora, quelli che di solito non partecipano a queste sedute aperte ma vivono ogni giorno il problema dei tir. Invece noi abbiamo elementi più che validi per decidere in una normale seduta, se davvero lo si vuole”.

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Non sappiamo se la seduta aperta sarà convocata entro ferragosto o giù di lì, quel che sappiamo è che, almeno per oggi e domani il Pd ha sventato il pericolo, grazie anche ai Dr, al Megafono e all’Udc: l’ordine del giorno anti-tir non sarà né discusso, né, ovviamente votato.

Ed è proprio la votazione che il partito (quello degli eletti, non quello degli elettori) teme più di ogni altra cosa.

Poi però questa politica s’interroga sul perché i messinesi voltano le spalle a questi partiti e votano Accorinti. Già, chissà perché, sarà colpa del caldo. O del vento di scirocco.

Rosaria Brancato