Lucia Tarro Celi: Riflettiamo sulle contraddizioni dell’alternanza di genere

Il merito al dibattito sulla necessità di riflettere sulle quote rosa avviato dalla rubrica domenicale (leggi qui) riceviamo la riflessione di Lucia Tarro Celi

Cara Rosaria Brancato, il rischio di apparire tra le escluse delle "quote rosa" mi ha impedito di stare sulla stampa, ma non dal piacere di rispondere alla tua appassionata e lucida riflessione sulle dinamiche e sugli "inganni"che le donne in lista, oggi rappresentano i questo confusa e drammatica competizione elettorale, la cui impronta di segno maschile si rivela nei linguaggi e nelle varie forme di potere che i leader dei partiti destinano ai territori, alle periferie, alle minoranze interne. Da destra a sinistra.

La tua analisi è perfetta e la richiesta di elaborare un manifesto mi sembra non solo un invito rivolto alle donne per "esserci" e prendere coscienza delle contraddizioni che l'alternanza di genere,oggi, porta con sè, ma un'esigenza profonda sul "segno" positivo che la diversità femminile può tracciare nel solco di una politica sempre più separata da una società complessa e diversificata nei suoi bisogni, nelle sue aspettative, nelle sue tragedie, nei suoi valori.

Ma sbaglieremmo, cara Rosaria, se ci fermassimo ad apporre solo delle firme (pur giuste) ad un Manifesto dal sapore trasversale, senza un supplemento di riflessione sull'assenza di significato che queste tematiche, oggi, assumono nelle nuove generazioni.

Sento che il passaggio epocale che stiamo vivendo come donne e come umanità più in generale , stia determinando un mutamento antropologico delle stesse categorie di pensiero sulle differenze di genere fino al punto da spegnerne il valore o omologarne l senso alle leggi del mercato mediatico.

E allora, se vogliamo "esserci" dentro e fuori i Manifesti, dentro e fuori la Politica, dentro e fuori le liste ,senza gli agguati dei sistemi politici, dobbiamo saper sfidare una prospettiva di impegno quotidiano che parli di presente e di futuro. A partire dalla nostra città .

Lucia Tarro Celi